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Cuore tifoso Juventus: Emre Can, prima “bomba” per Sarri. Una rosa così ampia è un “campo minato”

La tardiva inversione a U del tedesco conferma però la forza della società bianconera

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Nella Juventus capolista, e questa non è certo una novità per il calcio italiano, è esploso con clamore il caso Emre Can. A tutto questo caos mediatico in casa bianconera non sono abituati ma l’esclusione dalla lista Champions di uno dei giocatori più importanti della rosa della Vecchia Signora, fiore all’occhiello insieme a CR7 della campagna acquisti della scorsa stagione, non poteva passare certo inosservata. Certo, nessuno avrebbe pensato mai che Emre Can avrebbe dato così in escandescenze pubblicamente manifestando addirittura in mondovisione la sua rabbia. Ci si aspettava, come sempre in casa Juve, che i panni sporchi si lavassero poi in famiglia. La tardiva inversione a U del tedesco conferma però la forza della società bianconera. Se sono anni che si trova al vertice è perché non fa sconti a nessuno e quando c’è da intervenire a gamba tesa per riportare la serenità nel gruppo non c’è top player che tenga.

Nonostante le scuse di Emre Can però, il caso è destinato a creare grandi problemi anche in futuro. Maurizio Sarri ha manifestato nel corso della sua carriera di esser da sempre avverso ad un uso eccessivo del turnover. La conferma di questo arriva anche dalle prime due giornate di questo campionato. Senza il grave infortunio di Chiellini, la formazione titolare sarebbe stata la stessa per due volte consecutive, cosa che con Allegri non è capitata praticamente mai nei precedenti cinque anni. Vi immaginate allora, alla lunga, una gestione della rosa di questo tipo a cosa potrà portare? Lo sfogo di Emre Can rischia di esser solo il primo di una lunga lista. D’altronde Sarri era stato chiarissimo da subito in tal senso. Se ripensiamo alla sua conferenza stampa post amichevole contro l’Atletico Madrid le sue parole non ammettono interpretazioni. L’ex allenatore di Napoli e Chelsea non avrebbe mai voluto iniziare la stagione con una rosa così abbondante perché sa benissimo che lasciare fuori ogni settimana un’intera formazione di titolari genererà malumore all’interno del gruppo.

Questa situazione è evidentemente figlia delle grandissime difficoltà incontrate dal duo Paratici-Nedved nello sfoltire la rosa nel corso dell’ultimo mercato. Probabilmente è vero anche, almeno in parte, quanto sostenuto da Emre Can ovvero che avrebbe accettato la cessione se avesse saputo dell’esclusione dalla Champions; ma se non fosse toccato a lui come avrebbe reagito l’altro escluso illustre di turno? Immaginiamo allo stesso modo, magari con toni meno accesi. Uno come Ramsey, per dire, se fosse rimasto fuori dalla lista (e la sua esclusione ci poteva anche stare) probabilmente avrebbe maledetto di aver lasciato l’Arsenal per venire alla Juve. Sono uomini prima ancora che calciatori e ci stanno determinate reazioni; la dirigenza avrà un compito assai arduo a gestire un gruppo così anche perché con un allenatore come Sarri una rosa così numerosa rischia di esser più un handicap che una risorsa. Chissà alla terza panchina consecutiva come reagiranno i vari Dybala, Rabiot, Bernardeschi o Mandzukic, per dire.

Chissà Emre Can come prenderà adesso le esclusioni in Campionato visto che già in Champions non potrà giocare. L’anno scorso il tedesco, soprattutto nella seconda fase, era stato uno dei migliori in Europa per rendimento, subito sotto a Cristiano Ronaldo. La sua bocciatura da un punto di vista tecnico non risulta molto logica. Sembra decisamente più una punizione per non aver accettato la cessione (al pari di Mandzukic) e aver costretto Sarri ad esporsi in una delle cose che più di tutte da sempre gli danno fastidio: la gestione di una rosa troppo numerosa. “E’ una situazione difficile, imbarazzante, perché rischiano di star fuori dalla lista Champions giocatori di altissimo livello” aveva detto lo scorso 10 Agosto in conferenza. “Va risolta questa cosa” era stato il suo appello quanto mai profetico.

In bocca al lupo allora Mister perché gestire una rosa così abbondante e piena di micce pronte ad esplodere, come in un vero “campo minato”, non sarà per niente facile. Servirà una grande opera di diplomazia per disinnescare tutto, passo dopo passo.

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