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Cuore tifoso Juve, il segreto sono ancora i senatori

Ecco cosa ci può tenere a galla in questa fase di possibili scossoni probabilmente messi in conto anche dalla società

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Juve in costruzione. E' l'insistente e peraltro legittimo ritornello pronunciato da Maurizio Sarri da quando è tornato di fronte ai media. Ancor più forte e chiaro viene espresso il concetto non appena termina la sofferta gara che ha portato al 2-1, non senza situazioni inattese e strampalate, ai danni di un Verona compatto dietro e davanti che ha fatto dell'aggressione la controricetta a ciò a cui sta lavorando l'ex tecnico del Chelsea sotto la Mole. Lavori in corso, in buona sostanza, il che vuol dire in soldoni che il tifoso deve accettare una Juventus che in questo ciclo potrà continuare a offrire prestazioni ancora molto distanti tra loro.

Nel calcio di una volta, che è un po' anche il modo di pensare dello stesso Sarri ma che alla Juve vale e convince poco, ci hanno messo del loro i cambi effettuati rispetto a quello che è stato chiaramente indicato come l'undici tipo di questa prima fase della stagione. Sarri oltretutto fa capire che per un assetto diverso (4-4-2 spurio, asimettrico, a lungo utilizzato da Allegri soprattutto quando aveva Paul Pogba in squadra) bisognerà aspettare molto più in là, se mai arriverà. Ma la questione tattica, alla prima del tecnico sulla panchina bianconera allo Stadium, c'entra meno che altre volte. E proprio perché la Juve è in costruzione forse non serve soffermarsi troppo sul perché la Juventus ha dato la sensazione di non essere messa bene in campo, disunita al punto che l'azione in linea più significativa e riuscita avviene al 90' quando Matuidi (sempre lui!) viene steso appena prima di entrare in area di rigore. 

Stiamo agli uomini. Stiamo a ciò che ci collega ancora a ciò che siamo stati nella lunga supremazia italiana divenuta poi dimensione europea grazie a un modello tutto nostro. Cioè a cosa ci può tenere a galla in questa fase di possibili scossoni probabilmente messi in conto anche dalla società. In sintesi, stiamo al segreto di sempre della Vecchia Signora: i senatori, nonostante sia azzerato il contributo sul campo di un gigante come Giorgio Chiellini (Nedved che per esempio dice: "Peccato perché questo infortunio decelera la crescita altrimenti rapidissima di DeLigt). Chiellini che sarà probabilmente a San Siro con la squadra nella trasferta a San Siro contro l'Inter del 6 ottobre prossimo. Buffon che gioca contro il Verona e gioca per esserci, per dire la sua, per prendere l'intera posta in palio, per fare il suo che non è mai normale. E Bonucci, capitano e pilastro a Madrid come ultimo a perdere le misure dietro contro Di Carmine & co. 

Avrei voluto metterci anche Dybala e Mandzukic, al quinto anno di Juventus. Togliendo forzosamente il croato, che di fatto è fuori squadra, ancor di più avrei voluto metterci Dybala dopo la sua prima stagionale da titolare. Non lo metto perché ho troppo rispetto delle qualità dell'argentino per non pensare che solo a quelle deve dedicarsi. La Joya è il terzo e unico attaccante centrale alle spalle di Ronaldo e Higuain. Troppo decisivo il suo recupero totale da protagonista, troppo importante - cioè - che il corso accelerato per la fase offensiva riporti Dybala allo status di titolare di fatto della Juventus 9.0.

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