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Cuore tifoso Juve: attento Sarri, adesso rappresenti la Juve!

Alla Juve vincere è l'unica cosa che conta, la ricerca delle scuse che si lascino ai perdenti!

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Maurizio Sarri se l’era immaginato sicuramente diverso l’esordio ufficiale sulla panchina della Juventus.
Alla fine invece, al termine della gara disputata sul campo della Fiorentina sabato pomeriggio, di positivo resta solo il risultato; porta inviolata e un punto in cascina in classifica.
D’accordo siamo solo all’inizio di un percorso di rivoluzione tattico che richiederà sicuramente tempo però, per arrivare addirittura subito a scomodare i nostalgici di Allegri, era lecito aspettarsi sicuramente molto di più.


Ecco di seguito le scelte di Sarri che non ci hanno convinto.
1)     L’ennesima esclusione di Dybala. Rinunciare alla classe della “Joya” soprattutto dopo l’infortunio in apertura di gara di Douglas Costa (unica vera variante tecnica di questa prima parte di stagione) ci è sembrato davvero un azzardo. D’accordo la voglia di schierare sempre gli stessi almeno all’inizio per accelerare i tempi di apprendimento delle nuove disposizioni tattiche ma per il tipo di partita previsto era sicuramente più consigliabile un utilizzo da parte del numero 10 bianconero piuttosto che di Higuain. Confermata comunque almeno in partenza la formazione che aveva battuto il Napoli (con Danilo dall’inizio al posto dell’infortunato De Sciglio) al momento dell’infortunio di Douglas Costa ci saremmo però aspettati un altro tipo di cambio, una chiara correzione tattica in corso di sfida.
2)     La conferma in blocco del centrocampo Khedira Pjanic Matuidi che rallenta inevitabilmente il gioco bianconero. Se si vuole accelerare il processo di cambiamento bisogna puntare sulla classe, sulla rapidità di esecuzione. Il centrocampo fisico scelto per questa prima parte di stagione penalizza invece in maniera importante le variabili di gioco offensive. A Madrid, una fase di centrocampo di questo tipo potrebbe andare in grandissima difficoltà contro il reparto collaudato, rapido e prestante della squadra di Simeone. Sottovalutare questo fattore potrebbe esser assolutamente determinante in negativo.
3)    Le dichiarazioni a fine partita. Maurizio Sarri deve entrare nell’ottica delle cose che ormai rappresenta la Juventus e un certo tipo di dichiarazioni non sono più tollerabili. Attaccarsi all’orario di gioco (che valeva ovviamente anche per gli avversari) per giustificare una prestazione così negativa quando poi la scelta è avallata anche dalle necessità della Vecchia Signora di esportare sempre più il brand nei paesi asiatici è sembrato un vero autogoal, un assist per la polemica servito su un piatto d’argento che infatti Antonio Conte non ha potuto che sfruttare in pieno nel post Inter - Udinese ricordandogli che adesso lui sta dalla parte “dei forti”. Ci aspettiamo in futuro che dinanzi a prestazioni negative l’ex allenatore del Napoli si assuma totalmente le proprie responsabilità in prima persona senza andare ad aggrapparsi sugli specchi. Se per una vita, stando dall’altra parte della barricata, ha criticato lo strapotere a 360° della Juventus non è davvero credibile nel continuare le sue lamentele anche adesso che, la “squadra del potere”, la guida. Ci ha colpito inoltre l’attacco gratuito alla seconda maglia della Juventus (davvero brutta e contro tradizione) perché anche se condivisibile nel giudizio estetico non è giustificabile dal momento che si tratta comunque di una scelta di merchandising da parte della proprietà della squadra che si rappresenta.
Sarri ampiamente rimandato quindi, questo il giudizio che non ammette contestazione dopo l’esordio. Non una stroncatura definitiva certo ma un monito a tenere in futuro un comportamento che rispecchi in pieno lo stile della Juventus.
Già ci sono le nuove maglie a creare confusione rispetto alla tradizione bianconera se poi ci mette pure l’allenatore...
Alla Juve vincere è l’unica cosa che conta, la ricerca delle scuse che si lascino ai perdenti!
 

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