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Cuore tifoso Juve: Anche Conte si è già arreso allo strapotere della Juve?

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L’impressionate prova di forza bianconera andata in scena domenica sera a San Siro ha spaventato l’Italia intera che per un attimo, in questa prima fase del torneo, si è (era) illusa di aver ritrovato un campionato finalmente competitivo dopo anni di marcia trionfale solitaria e a senso unico della Juventus. Lo strapotere della rosa della Vecchia Signora, che dalla panchina si è potuta concedere di far entrare Emre Can, Bentancur e Higuain e non certo gente come Vecino, Bastoni e Politano (con tutto il rispetto), è talmente evidente che è inutile anche stare qui a rimarcarlo.

Sarri ha a disposizione due intere formazioni di grande livello per replicare anche alla Juventus quanto di buono già fatto in termini di gioco nel corso della sua carriera e, soprattutto, vincere (che a Torino è l’unica cosa che conta).
L’azione del gol decisivo di Higuain, con oltre 20 passaggi consecutivi, è frutto esclusivo del suo credo. Della sua mentalità di imporre sempre e comunque il gioco agli avversari.
Antonio Conte ci ha anche provato a fermare l’armata bianconera, sperando magari in una giornata storta della Juve come già capitato in questo campionato a Firenze, ma niente da fare.
Il modo in cui la Vecchia Signora ha aggredito gli avversari, imponendo sin dall’inizio il proprio gioco e rischiando di chiudere la partita già nei primi 10 minuti, ha creato un solco. Uno shock nelle menti dei giocatori dell’ex squadra capolista della Serie A.


“Non ci dobbiamo paragonare alla Juventus perché loro sono di un'altra categoria sotto tutti i punti di vista.”
Le parole pronunziate da Antonio Conte in conferenza a fine gara hanno già il sapore della bandiera bianca issata ben in alto, in evidenza.
“La Juve ha iniziato un percorso otto anni fa, è andata sempre avanti, è cresciuta. Le altre invece sono andate a ritroso, si è creato un gap talmente ampio che oggi, bisogna essere onesti, è dura ridurre in gap nel giro di uno-due anni.”

Dichiarazioni che ricordano in parte i famosi 10 euro con cui non ci si può sedere ai tavoli dei più ricchi.
Ma davvero Antonio Conte si è già arreso per la lotta per lo scudetto alla settima giornata di campionato?
O la sua è una pretattica, un mettere forse le mani avanti, per poter comunque dire a fine stagione che ci sono stati pregressi rispetto alle annate precedenti anche senza vincere lo scudetto?
Chi vivrà vedrà, di certo Sarri ha impartito una vera lezione tattica all’ex tecnico bianconero, incapace nel corso della partita (anche per mancanza di alternative valide in panchina però, bisogna dirlo) di rispondere con contromosse valide all’allenatore della Juventus.
Uno scacco matto senza appello.
 

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