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Cuore Tifoso Inter: il senso dell’aspettativa

La nuova Inter piace tanto, pochi dubbi e grande fiducia ma ora torna il campo e l'ottimismo va tenuto alto

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In tanti anni di Inter una delle specialità è sempre stata quella del cambio di opinione netta, radicale verso un calciatore o allenatore, talvolta persino il presidente.
Il giudizio è sempre stato estremo, al netto, senza attenuanti e questo non ha aiutato a comprendere l’esatta dinamica dell’andamento stagionale, così come i veri protagonisti di un campionato importante o deludente.

Ci sono personaggi impallinati ingiustamente dal pubblico nerazzurro che, in diversi casi, ha cercato i capri espiatori e li ha trovati negli allenatori di passaggio e qualche giocatore, indicato come simbolo della stagione deludente. Allo stesso tempo altri sono stati magnificati, nonostante qualche perplessità poi perdonata nel tempo rispetto ad un comportamento non esemplare. Milito che alla fine di Inter-Bayern diceva che non era ancora sicuro di restare, Mourinho che non tornava a Milano per festeggiare coi tifosi e si infilava, dopo l’abbraccio e le lacrime con Materazzi, nell’auto del Real, Sneijder che faceva i capricci nell’ultima fase della sua permanenza all’Inter. Persino Ronaldo il fenomeno, inseguito all’aeroporto dai tifosi “imbelviti” per il suo addio all’Inter, anche qui destinazione Real. 

Sono esempi di uomini, che oggi sono a tutti gli effetti miti assoluti, siano stati riportati nell’olimpo dei ricordi grazie anche al distacco che ha aiutato a comprendere meglio o rivalutare le cose nella loro esatta dimensione.  Il fatto è che l’Inter ha sempre sentito molto la pressione dell’ambiente e ha valutato lo stesso giocatore esaltandone le doti, salvo poi scaricarlo e in alcuni casi addirittura rimpiangerlo. La giovane età, un Inter che in quel momento era in difficoltà, i tanti passaggi societari, hanno impedito ad alcuni giocatori di trovare la giusta collocazione, nonostante un avvio anche promettente.

Per questo oggi Sensi, esaltato nel periodo di sosta come l’acquisto più azzeccato per il rapporto qualità-prezzo e con doti esaltate da parecchi addetti ai lavori, oltre che dagli stessi tifosi, va protetto particolarmente. In Nazionale ha confermato le sue doti ma anche qualche limite fisiologico (con la Finlandia una bella partita macchiata da una palla persa, dopo la quale ha poi commesso il fallo da rigore). Sensi, indicato come un talento di grande prospettiva, come nel caso di Barella, Sanchez, Lazaro, Lukaku e lo stesso Godin, va difeso dall’ufficio ridimensionamento, da quella volubilità nell’esercizio critico che talvolta sfiora la schizofrenia e che invece esalta aspetti superficiali. 

Sono tutti giocatori che devono fare il salto di qualità definitivo o tornare ai propri livelli e per questo l’Inter e gli interisti dovrebbero tenersi lontani dalle sentenze definitive sulle potenzialità dei giocatori. Una partita dopo l’altra emergeranno i valori e, qualsiasi essi siano, non vanno svalutati. Se l’Inter raggiungerà, come già sta facendo, questo equilibrio chiunque vesta il nerazzurro riuscirà a rendere al massimo. 

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