I tifosi del Leeds sono pronti a incendiare la Premier

La violenta storia della Leeds United Service Crew

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Basta dare una rapida occhiata all’ottima pagina Wikipedia dedicata al fenomeno hooligans nel Regno Unito per rendersi conto che la lotta alla violenza negli (e fuori dagli) stadi, nel 2020, è ancora un tema caldo nell’agenda della UK Police. Il ritorno del Leeds United in Premier League, dopo 16 anni, non è slegato ma anzi intimamente unito a questo problema. Va dunque almeno parzialmente rivista la celeberrima frase pronunciata nel film Il maledetto United: "È la migliore squadra del Paese, il Leeds! Migliori giocatori, miglior stadio, miglior staff. Sono i migliori in tutto!".

Proprio tutto? Forse no. Il Leeds, che negli anni ’70 è la più grande squadra d’Inghilterra, capace di incantare il Regno Unito e l’Europa sotto le gesta dei vari Bremner, Hunter, Grey e Clark, all’inizio degli anni ’80, il periodo cioè in cui il fenomeno hooligans, già avviato nei ’70, prende piede estendendosi a macchia d’olio prima in UK e poi in tutto il continente europeo, vive il suo declino sportivo. Disgraziatamente per la polizia e le tifoserie fronteggiate dalla Service Crew – il nome di battesimo della frangia più violenta e numerosa dei tifosi del Leeds United –, al tracollo calcistico risponde, inversamente proporzionale, un’impennata delle violente azioni hooligans della Crew in giro per l’Inghilterra.

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