Che stanchezza il calcio arcobaleno

Kneeling, rainbows and conformism

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Dicono che uno dei sintomi della vecchiaia sia la sempre minore sopportazione del caldo. E già qui, noi giovani vecchi, ci troviamo tremendamente stanchi all’arrivo dei primi caldi africani – sempre che si possa dire e non sia discriminazione territoriale, magari climatica. Un altro indice dell’età che avanza è però rappresentato dalla disillusione, a tratti dalla misantropia, dal fastidio etico ed estetico verso tutte le battaglie finto impegnate, le ideologie idiote, i ritornelli social, gli hashtag moralisti.

Ci viene in mente il Giorgio Gaber degli ultimi anni, che non solo si faceva beffe di “destra e sinistra” dopo essere stato un’icona della libertà=partecipazione, ma denunciava il conformismo, il potere dei più buoni, l’antirazzismo di maniera, isolandosi sempre di più dalla società che lo circondava (per azione, sua, ma anche per reazione, degli altri). Bene, se due indizi fanno una prova oggi siamo aristocraticamente ed orgogliosamente vecchi, secondo alcuni superati. Così è (se vi pare), per citare quel fascista di Luigi Pirandello.

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