L'ALLARME

Coni, Malagò: "Situazione drammatica, serve intervento del Governo"

Il presidente del Coni chiede a gran voce un'azione dell'Esecutivo per scongiurare l'esclusione dell'Italia dai Giochi: "Gli atleti mi scrivono se siamo su 'Scherzi a Parte'".

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L'ipotesi di un'esclusione dell'Italia dai Giochi olimpici di Tokyo si fa sempre più concreta e Giovanni Malagò lancia un ultimo appello al Governo: "Siamo in una situazione probabilmente drammatica, anche se ancora teoricamente risolvibile - ha detto il presidente del Coni durante un'audizione sulla riforma degli enti sportivi alle Commissioni riunite Cultura e Lavoro - Fino al 27 gennaio, giorno in cui si riunisce il comitato esecutivo del Cio, abbiamo tempo, ma serve un provvedimento tampone da parte del Governo che fermi la delibera. Non so cosa decideranno, ma quanto scritto fino a oggi non lascia spazio a equivoci".

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Senza un provvedimento che risolva la questione dell'indipendenza del Coni, l'Italia dello sport rischia dunque una figuraccia mondiale: "Il Cio non chiede nulla di più e nulla di diverso da quello che il governo italiano si è impegnato a sistemare ma, per colpa della politica, in 25 mesi ciò non è stato risolto - ha sottolineato Malagò -. Non potete chiedere a me cosa delibererà il Comitato esecutivo del Cio ma a più riprese il presidente Bach, e non solo lui, ha fatto presente il problema in maniera eloquente".

Il numero uno dello sport azzurro ha anche specificato quali sono i nodi cruciali da risolvere: "La carta olimpica vieta categoricamente a un Comitato olimpico, qualunque esso sia, di operare per il tramite del governo e attualmente la società Sport e salute è il braccio operativo del governo. Per questo non si può adottare un contratto di servizio. Questo è il punto centrale di questa vicenda".

Le parole di Malagò sono state piuttosto dure e hanno evidenziato come la vicenda possa portare un danno d'immagine enorme per l'Italia, anche in ottica Olimpiadi invernali 2026: "l Cio è sgomento. Possiamo ripagare così la fiducia ottenuta per Milano-Cortina? Le ricadute sarebbero incalcolabili. Centinaia di atleti mi hanno scritto chiedendomi se eravamo su 'Scherzi a Parte'. Parlano di follia. La mia è una supplica. Si tratta semplicemente di portare questo decreto per placare il rischio spaventoso che abbiamo con il Cio, poi starà ai parlamentari entrare nel dettaglio della riforma":

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