Dakar, Loeb e Sunderland show

L'alsaziano trionfa nelle auto, il britannico nelle moto, dopo aver perso 10 minuti (restituiti dalla direzione) per aiutare Goncalves

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Sebastian Loeb torna grande protagonista alla Dakar 2019 e si aggiudica la quinta, durissima tappa (Tacna-Arequipa, con 517 km di speciale) rifilando una sonora lezione ai big Al-Attiyah e Peterhansel, rispettivamente 2° e 4° al traguardo, a 10 e 26 minuti di distacco. Sam Sunderland da applausi nelle moto: arriva 14° dopo aver perso 10 minuti nel soccorrere Goncalves, la direzione glieli restituisce e la vittoria di tappa è sua.

AUTO
Giornata di grazia per Sebastien Loeb, che nella tappa Tacna-Arequipa composta per le macchine da ben 517 km di speciale trionfa al traguardo dopo aver dimostrato sin dalle primissime fasi di puntare alla vittoria. E così avviene, dopo una cavalcata che vede il fenomenale alsaziano andare via via a superare i big Nasser Al-Attiyah e Stephane Peterhansel e issarsi al comando già al terzo rilevamento cronometrico, peraltro dopo un appassionante duello sul filo dei secondi con Carlos Sainz. Il veterano madrileno, trionfatore della Dakar 2018, va però in crisi dopo 200 km e accumula un ritardo di ben 33 minuti prima del quinto parziale, precipitando al 16° posto e lanciandosi poi in una rimonta che culmina solo nell'ottavo posto al traguardo, a 43'06''. A lungo appassionante invece la battaglia sul filo dei secondi tra Al-Attiyah e Peterhansel, i due leader della classifica dopo la quarta tappa: alla fine a prevalere è il qatariota, secondo al traguardo a 10'22'' da Loeb. Peterhansel, per tutti 'Mister Dakar', perde terreno nei confronti del rivale sulle dune, per poi crollare nello sprint finale da 136 km, rimanendo immobile per diversi minuti al km 478 e chiudendo quindi solo quarto a 26'09'', preceduto sul traguardo anche da Nani Roma. Ora nella classifica generale comanda Al-Attiyah, con un vantaggio di 24'42'' su Peterhansel. Loeb è quinto, a 40 minuti spaccati. Che considerando gli scorsi, difficili giorni è già un risultato in grado di dare la misura di questo incredibile, indomabile campione.

MOTO
L'ultima tappa del ciclo delle "Marathon" regala un finale incandescente, con Xavier de Soultrait (Yamaha) primo al traguardo di Arequipa davanti a Matthias Walkner della KTM, beffato per soli 9 secondi. Ma la vittoria non va a nessuno dei due, bensì a Sam Sunderland, nonostante il 14° posto all'arrivo. Il britannico della KTM, infatti, deve il suo ritardo di 7'29'' ai soccorsi prestati allo sfortunatissimo Paulo Gonçalves, rimasto vittima di un incidente. Fermatosi per una decina di minuti, Sunderland si è visto restituire dai commissari il tempo impiegato per assistere il collega, ottenendo quindi la vittoria di tappa. Da sottolineare il calvario di Gonçalves, già reduce da un'operazione alla milza prima della Dakar e protagonista di una rovinosa caduta al km 155, con colpo alla testa e possibile frattura di una mano: per lui la Dakar è finita. Quarto, a soli 37 secondi dal (temporaneo) vincitore di tappa De Soultrait, si piazza l'ottimo spagnolo Lorenzo Santolino della Sherco TVS, precedendo Adrien Van Beveren (Yamaha). Solo undicesimo Ricky Brabec (Honda), che accumula 2'26'' di ritardo già nella prima frazione dopo una partenza cauta e giunge al traguardo con un ritardo di 6'46''. Altra giornataccia per il cileno Pablo Quintanilla, addirittura in testa fino al sesto parziale, ma che poi perde ben 7'19'' nel finale di gara piazzandosi solo 13°: il cileno, ex leader della classifica generale, è ora terzo, a 2'52'' da Brabec e alle spalle anche di Sunderland. E proprio quest'ultimo può ora sognare in grande, con i suoi soli 59 secondi di distacco dal leader.

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