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Aldo Andretti ci lascia ad ottant'anni. Mario: "metà di me se ne va con lui"

Si è spento nella notte tra il 30 ed il 31 dicembre Aldo Andretti, fratello gemello di Mario Andretti, campione del Mondo di Formula Uno nel 1978.

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Ad annunciare la scomparsa di suo fratello gemello Aldo è stato proprio "Piedone", Mario Andretti. Lo  ha fatto via social. Lui, che ha ottant'anni suonati ma non ha mai smesso di stare al passo con i tempi e spesso di andare più veloce, di precederli e di anticiparli. Fin dalla metà del secolo scorso, quando Mario e Aldo lasciarono l'Europa ed un'esistenza da sfollati per inventarsi una vita di successo negli USA.

"Aldo Andretti, il mio amatissimo fratello gemello, il mio complice e fedele amico ogni giorno della mia vita è stato chiamato in cielo la notte scorsa, Metà di me se ne è andata con lui. Non ci sono parole, sono scosso nel profondo".

Con questi pensieri via twitter, appunto, Mario ha comunicato la scomparsa di Aldo, a poco meno di due mesi dal traguardo degli ottantuno anni, che avrebbero festeggiato insieme, il prossimo 28 febbraio. Originari di Montona (oggi la la croata Motovun), gli Andretti lasciarono l'Istria dopo la sua assegnazione alla Jugoslavia  e vennero sfollati in un campo profughi in  provincia di Lucca. All'epoca quindicenni, nel 1955 Mario e Aldo lasciarono l'Italia e l'Europa per tentare la fortuna negli Stati Uniti, stabilendosi a Nazareth (Pennsylvania) e dedicandosi quasi subito alle corse automobilistiche. 

Prima preparando le dirt cars e le midgets che negli States erano (e sono ancora) la forma di automobilismo più diffusa e popolare, poi cimentandosi loro stessi al volante. Aldo sfiorò la morte a causa di un gravissimo incidente nel 1959 che ne provocò lo stato di coma ed un intervento di ricostruzione maxillo-facciale. Le sue residue speranze di diventare un pilota di livello mondiale vennero cancellate da un secondo incidente al suo rientro alle corse l'anno successivo e poi da un terzo nel 1969. Nel frattempo la carriera di Mario decollava fino a toccare i vertici della Formula Uno e della 500 Miglia di Indianapolis ma, guardando indietro, oggi è corretto dire che l'unica separazione tra le loro strade sia rimasta questa. Sulle piste, il sogno di Aldo è stato poi portato avanti dal figlio John, pilota di Formula Indy tra il 1987 ed il 1994 e poi ancora tra il 2007 ed il 2011, sviluppando contemporaneamente una lunga carriera nella NASCAR tra il 1993 ed il 2011.

Anche Marco Andretti, figlio di Mario e una delle stare della Indycar attuale, ha voluto salutare lo zio.

"Riposa in pace, zio Aldo. Una delle persone più toste che abbia mai incontrato. Non l'ho mai sentito lamentarsi una sola volta, un tratto che ha trasmesso a John. Sempre positivo ed ottimista, ha allevato una parte della nostra famiglia Andretti".

 

 

 

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