Bel display, buona fotocamera, ottima autonomia e un equilibrio software/hardware che non tradisce
di Stefano Fiore© sportmediaset
Per gli smartphone la fascia dei 450-500 euro è una delle più difficili, se non la più difficile, del mercato consumer perché chiunque vi entra deve scontrarsi non soltanto coi rivali di eguale prezzo ma pure con quelli che potremmo chiamare "ex top di gamma", cioè i telefoni top dell'anno precedente che nel frattempo sono scesi di prezzo. Il discorso vale anche per il POCO F6 Pro, uscito da qualche settimana (è disponibile da fine maggio) e che dopo qualche aggiornamento, ormai solito fisiologico per i nuovi device, offre il meglio di sé per dire la sua in mezzo alla concorrenza.
A livello hardware la costruzione in alluminio con back cover in vetro, unita alle dimensioni di 160,9 x 74,9 x 8,2 millimetri, porta in dote un peso totale di 209 grammi che lo rende piuttosto imponente, in confezione c'è anche l'utile cover in silicone per una migliore presa. A livello di SoC qualcuno potrebbe storcere il naso: nel motore pulsa lo Snapdragon 8 Gen 2, ma non bisogna scordare che il top di gamma Qualcomm del 2023 è ancora attualissimo e soprattutto unisce alle ottime prestazioni anche una buona gestione energetica che si riflette sull'autonomia globale. Praticamente nessuna rinuncia altrove: dai 12 GB di RAM LPDDR5X, ai 256 (o 512) GB di memoria interna UFS 4.0 (c'è anche la versione 16 GB/1 TB, quella da noi provata); 5G; WiFi 7, Bluetooth 5.3, NFC e sensore infrarossi. Individuiamo tre pecche: l'assenza della ricarica wireless, il mancato supporto alle eSIM e il rating IP "solo" 54.
Le dimensioni del display sono piuttosto canoniche per gli standard moderni ma questa non vuole essere una critica visto che il pannello è un ottimo AMOLED da 6.67" con refresh dinamico sino a 120Hz, buono il picco di luminosità che al suo massimo tocca addirittura i 4.000 nits ma mediamente è sui 2600 nits. Visibilità sotto il sole assicurata, angoli di visione perfetti, ottimo contrasto in situazione di Always on Display e buona reattività del sensore di luminosità. Non manca il supporto all'HEVC per le app di streaming. Sotto al pannello troviamo anche il sensore per le impronte, che non perde un colpo.
POCO F6 Pro si muove attorno alla HyperOS firmata Xiaomi basata su Android 14, il supporto software previsto è di 3 anni di major update e 4 anni di patch di sicurezza. Abbiamo imparato a conoscere l'interfaccia nel corso del tempo, come sempre c'è qualche app preinstallata di troppo (comunque facilmente disinstallabile), gira bene e soprattutto è priva di bug o mancanze: da questo punto di vista, a meno di non desiderare più funzioni AI come da tendenza 2024, si è in una botte di ferro. Non riusciamo ancora ad abituarci del tutto alle scelte che strizzano un po' troppo l'occhiolino a iPhone: dalla tendina divisa "in due" (swype verso il basso sulla sinistra per vedere le notifiche, swype sulla destra per il centro di controllo, anche quello molto in stile Apple) al menù della fotocamera.
Veniamo poi a uno dei fattori più decisivi nell'acquisto di uno smartphone oggigiorno, quello della fotocamera. Se c'è un aspetto in POCO nel quale c'è stato un salto netto rispetto al passato è proprio questo: la camera principale, 50 megapixel con stabilizzazione ottica, dimensioni 1/1.55" e apertura f/1.6, restituisce scatti molto soddisfacenti, anche in modalità automatica, e non delude neppure in notturna dove non mancano dettagli e si percepisce poco rumore. Peccato per la mancanza del RAW. Bene anche i video, fino a 8K/24fps. Le camere secondarie sono proprio... secondarie, le "solite" 2 megapixel macro e 8 megapixel ultrawide che aggiungono poco o nulla al comparto.
I 5.000 mAh della batteria garantiscono un'ottima autonomia in ogni condizione, è molto difficile stare sotto le 4 ore di schermo, soprattutto se si usa tanto WiFi. Il processore non è energivoro e bisogna solo giocare un po' con i settaggi delle singole app perché, è tipico dei telefoni orientali, il software risulta troppo aggressivo nel chiudere alcuni processi in background. Niente ricarica wireless dicevamo, ma la ricarica cablata arriva addirittura a 120W: da 0 a 100% in una ventina di minuti col giusto alimentatore!
Per arrivare alle conclusioni non possiamo che tornare al discorso iniziale sul prezzo: considerando sia i competitor 2024 che gli ex top di gamma, è innegabile che questo POCO F6 Pro abbia le carte giuste per stare bene nei 450-500 euro a cui si trova come street price. Bel display, buona fotocamera, ottima autonomia e un equilibrio software/hardware che non tradisce. Se la gestione eSIM e la ricarica wireless non sono una priorità, una scelta da considerare.