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Trost pronta a spiccare di nuovo il volo

La saltatrice azzurra in grande ripresa dopo un 2022 pieno di incertezze

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Alessia Trost ha compiuto l’8 marzo scorso 30 anni, esattamente 10 anni e qualche settimana dopo quel 28 gennaio 2013 quando, nel corso del meeting internazionale di Trinec nella Repubblica Ceca, valicò l’asticella alla misura di 2 metri che rappresenta la soglia di eccellenza per qualsiasi saltatrice in alto. L’atleta di Pordenone non aveva allora ancora compiuto vent’anni e vantava già un grande palmares tra cui due titoli mondiali, uno allieve nel 2009 a Bressanone e uno juniores nel 2012 a Barcellona, oltre a tanti titoli italiani e affermazioni nelle più svariate manifestazioni giovanili. Sempre nel 2013, ricordiamo che Alessia stabilì il suo personale all’aperto, vincendo con 1.98 i campionati europei under 23 a Tampere per poi, dopo un 2014 transitorio, conquistare nel 2015 un ottimo argento agli europei indoor di Praga saltando 1.97, rivincere gli Europei under 23 ma dovendo in estate, per un problema al tendine, rinunciare ai mondiali di Pechino.

Nel 2016 non riuscì ad andare oltre 1,94 ma ottenne, in ogni caso, un eccellente quinto posto nella finale Olimpica di Rio e poi, l’ultimo podio in ordine è stato nel 2018 con il bronzo conquistato ai mondiali indoor di Birmingham con 1,93. Una carriera certamente di alto profilo con tante partecipazioni, oltre a quelle citate, alle massime competizioni internazionali, in una specialità estremamente tecnica e selettiva dove, la difficoltà di superare un’asticella molto alta con tutto il proprio corpo, richiede anche una perfetta capacità di concentrazione per poter aver stampato perfettamente, nella mente, ogni singolo movimento che deve essere effettuato dal momento della rincorsa a quello dello stacco, per chiudere poi con quello fondamentale del valicamento. Alla fine del 2019 poi, pur in un momento abbastanza positivo della sua carriera, ha deciso di dare una svolta cambiando guida tecnica, in quanto sentiva evidentemente di dover trovare nuovi stimoli per tornare ad avvicinare i 2 metri, e provare ad affrontare la sua seconda Olimpiade in Giappone, del 2020, con ambizioni ben precise di un podio che il suo talento le avrebbe certamente consentito.

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