Nella notte italiana dei mondiali di Eugene succede qualcosa di veramente incredibile
Avevamo creduto nella precedente giornata dei campionati del mondo di atletica, in corso di svolgimento a Eugene in Oregon, di aver assistito nelle due gare dei 200 metri, sia maschili che femminili, alle migliori prestazioni tecniche della manifestazione con le sensazionali volate di Lyles e Jackson che avevano rispettivamente fatto la terza e la seconda miglior prestazione di sempre ma, quello a cui il pubblico dell’Hayward Field ha assistito nella passata notte italiana, è qualcosa di inimmaginabile, oltre l’umano secondo noi, con la statunitense Sydney McLaughlin che ha polverizzato il suo già fantascientifico record del mondo dei 400 ostacoli di 51″41, ottenuto lo scorso 26 giugno sempre sulla stessa pista, portandolo all’incredibile tempo di 50″68.
La McLaughlin aveva già l’anno scorso alle Olimpiadi di Tokyo stupito l’universo con il sensazionale crono di 51″46 che gli aveva ovviamente regalato la medaglia d’oro, ma tutti avevamo pensato si fosse trattato di un tempo inavvicinabile chissà per quanto tempo e, invece, la statunitense l’aveva addirittura migliorato nel corso dei Trials di circa un mese fa, di 5 centesimi, ma quello che ha fatto questa notte è qualcosa di impossibile, quasi da pensare che vi sia stato un errore nella rilevazione del tempo, ed invece è assolutamente vero visto anche il distacco abissale dato alle sue avversarie, le stesse dei giochi a cinque cerchi del Giappone, con l’olandese Femke Bol che ha conquistato l’argento, al contrario di Tokyo dove fu bronzo, ma non ha superato il suo primato europeo di 52″03 ottenuto in quella circostanza chiudendo in 52″27, mentre terza è l’ex primatista del mondo, seconda in Giappone, Dalilah Muhammad con 53″13, che l’anno scorso in Giappone avvicinò tantissimo la McLaughlin con 51″58, e che ai campionati del mondo di Doha 2019 vinse con 52″16.