Dopo il lungo vince anche i 200 metri. Doppiette pure per Faggin, Nnachi e Serafini
La prima volta che ci siamo occupati di Marta Amani è stata nel febbraio del 2020, poche settimane prima dell’esplosione della pandemia mondiale, quando la allora quindicenne atleta milanese, figlia dell’ex quattrocentometrista azzurra Marina Favaro primatista italiana della 4×400 nel 1980, conquistò il titolo italiano under 18 nel salto in lungo con la misura di 6,23 metri che la rese la terza italiana allieva di sempre, a 13 cm dal primato italiano di Larissa Iapichino.
Fummo molto prudenti però, allora, senza esaltare più di tanto la prestazione di Marta, perché troppe sono state le situazioni in cui giovanissimi, che avevano ottenuto grandi risultati in questa categoria, sono poi spariti.
Adesso però dopo che, sotto l’attenta guida della sua tecnica Fiorella Colombo, ha continuato a crescere a suon di titoli italiani giovanili, ma anche con l’ottima prestazione ai campionati assoluti del 26 giugno scorso sempre a Rieti, dove fu seconda con il personale di 6,51 nel lungo dietro a Iapichino, non possiamo non esaltarci per le sue imprese, ultima delle quali ieri quando ha bissato il successo tricolore under 20 nel lungo, in cui era nettamente favorita, conquistando la maglia tricolore anche sui 200 metri e realizzando oltretutto il proprio personale con 24″02.