Bruni contro Molinarolo a Clermond Ferrand

Sida tra le due primatiste italiane nell'evento francese organizzato da Renaud Lavillenie

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Bruni contro Molinarolo a Clermond Ferrand - foto 1
© Getty Images

In questo splendido inizio di stagione dell’atletica italiana, partita con enorme slancio nell’anno dei Campionati Europei di Roma e delle Olimpiadi di Parigi, vanno segnalati tanti nuovi primati italiani di cui, alcuni durati lo spazio di poche ore come quello di Federico Riva sui 1500 metri superato meno di un giorno dopo da Ossama Meslek, oppure come nel caso delle nostre due principali saltatrici con l’asta, Elisa Molinarolo e Roberta Bruni, passati tre volte di mano con la prima già primatista all’aperto che lo ha tolto alla seconda il 3 febbraio a Stoccolma con un salto da 4.63 che migliorava di un centimetro il precedente limite al coperto di Bruni, che si è ripresa lo scettro a Roubaix il 14 febbraio con 4.65, prima di essere nuovamente superata tre giorni dopo da Molinarolo, con 4.66, agli assoluti indoor di sabato scorso ad Ancona.

Anche per questo entusiasmante avvicendamento di primati femminili nella specialità più spettacolare dell’atletica, il prestigioso meeting All Star Perche dedicato esclusivamente al salto con l’asta, che si svolgerà questa sera a Clermont-Ferrand sotto l’egida organizzativa del francese ex primatista del mondo Renaud Lavillenie, suscita grande curiosità la presenza in gara delle due azzurre per vedere se ancora una volta il primato nazionale al coperto potrà essere battuto.

Tra le avversarie delle due italiane la statunitense Bridget Williams, quest’anno 4.81, la svizzera Angelica Moser quinta ai Mondiali di Budapest, la canadese Alysha Newman, le francesi Margot Chevrier e Ninon Chapelle, la ceca Amalie Svabikova e va segnalato come, dopo tale impegno, Bruni che non era presente agli assoluti di Ancona sarò in gara ancora sabato a Rouen sempre in Francia.

Al maschile invece tutti gli occhi del pubblico sul fenomeno Armand Duplantis che torna a Clermont-Ferrand un anno dopo il record del mondo di 6.22, poi migliorato di un centimetro nella finale della Diamond League a Eugene al termine della stagione con la fantascientifica misura di 6,23 e per lui ci sarà certamente il tentativo di superare per la prima volta in stagione la soglia dei 6 metri, dopo il 5,80 di Astana e il 5,92 di Uppsala, in una gara che presenta pure lo statunitense Sam Kendricks, l’olandese Menno Vloon, l’australiano Kurtis Marschall, il francese Thibaut Collet.

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