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Addio Berlusconi, da Lotito a De Laurentiis: il mondo del calcio in Duomo per l'ultimo saluto

Il mondo del calcio e dello sport abbraccia e saluta per l'ultima volta Silvio Berlusconi nel giorno dei funerali di Stato a Milano

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Una nutrita rappresentanza del mondo dello sport e del calcio ha reso omaggio a Silvio Berlusconi nel giorno dei funerali di Stato al Duomo di Milano. In una piazza stracolma di gente, è stato un via vai di personalità che hanno dato l'ultimo saluto al Cavaliere, tra cui volti del calcio e non solo. Da Malagò a Fabio Capello, passando per De Laurentiis, Lotito, Zhang, Scaroni e Urbano Cairo, diversi sono stati i presidenti dei club di A a presenziare. Doveva esserci, ma è arrivato in ritardo, il presidente Fifa Gianni Infantino che a causa i un guasto tecnico all'aereo è arrivato a Milano intorno alle 16.30.

Il calcio, che era la grande passione di Silvio Berlusconi, non poteva mancare in Duomo, come non potevano mancare le tonalità rossonere, dai tifosi ai grandi del passato. Tra i tanti presenti, infatti, c'erano anche Arrigo Sacchi e Demetrio Albertini, così come Franco Baresi e Zvonimir Boban. Presente anche Massimiliano Allegri, tecnico che nel 2011 regalò al Milan l'ultimo scudetto dell'era Berlusconi.

LOTITO: "FUORICLASSE IRRIPETIBILE"
Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha ricordato come Berlusconi "ha dato tantissimo al calcio, a tutte le sue attività". "Un fuoriclasse, irripetibile. Per lui la sfida era cambiare il Paese, ha sempre messo al centro l'interesse delle persone, il bisogno della gente. La politica del fare, non del programmare".

CAIRO: "HA TRACCIATO LA VIA"
"Discepolo o erede? Sono stato allievo, assistente, 4 anni all'inizio della mia attività. C'è stato un momento in cui ci siamo allontanati, poi abbiamo ripreso i contatti ed è stato bello rivedersi" le parole del presidente del Torino Urbano Cairo che ha poi sottolineato: "Nel 1986 non c'era il calcio che ha portato lui, ha rivoluzionato un calcio in non c'erano i diritti televisivi. In quel calcio fece investimenti importanti, con una politica di grandi nomi e campioni. Questa è stata la via che ha tracciato".

MALAGÒ: "ERA AVANTI"
"Per noi è stato un grandissimo, ho controllato i trofei che ha vinto e ne ha vinto uno all'anno. Un lungimirante, era un grande appassionato e il mondo dello sport gli è riconoscente. Guardate quello che ha fatto con Sacchi, guardate cosa aveva fatto prima di Berlusconi. Lui era avanti" le parole di Giovanni Malagò, presidente del Coni

STROPPA: "PENSAVAMO FOSSE IMMORTALE"
Presente anche l'ex tecnico del Monza Giovanni Stroppa: "Pensavamo fosse immortale. Ora rimane il ricordo del privato fondamentalmente, il pubblico lo conosciamo tutti. È stato un vincente in tutte le cose che ha toccato e in tutti gli aspetti. Ma la cosa bella è che dentro di noi c’è quel privato che non appartiene a tutti e che è fantastico. Lo porteremo dentro nei nostri cuori".

IL RICORCO DI MATARRESE
L'ex presidente Figc Antonio Matarrese ha ricordato: "Mi ha impressionato quando si sentiva attaccato, mi diceva che le banche non gli davano neanche 50 milioni di fido, poi si è ripreso e ha dimostrato quanto valeva sportivamente e finanziariamente. Io ho avuto spesso la possibilità di parlare con lui, mi chiedeva di andare in panchina e io non ce lo volevo mandare. Attaccò anche le norme della Federazione, fu deferito e capì l'errore. Gli dissi che quello che facevo lo facevo anche nel suo interesse".

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