La 29enne di Alzano Lombardo ha raccontato il suo percorso verso i Giochi: "Grande attenzioni alle più giovani"
di Marco CangelliMichela Moioli si presenta all'inizio della stagione olimpica con tutti i favori del pronostico dopo aver vinto l'oro ai Mondiali di snowboard cross. Una medaglia che ancora mancava all'incredibile palmarés della 29enne di Alzano Lombardo che in carriera ha conquistato tre Coppe del Mondo, un oro olimpico a Pyeongchang 2018 e un argento in coppia con Omar Visintin a Pechino 2022. La portacolori dell'Esercito può quindi affrontare con maggiore tranquillità i mesi che l'accompagneranno a Milano-Cortina 2026, un appuntamento che Moioli vorrebbe onorare nel migliore dei modi.
Come sta andando la preparazione estiva?
Sta andando molto bene. Adesso abbiamo già alle spalle già un mese e mezzo di allenamenti con un buon carico tanto che i livelli di forza si sono già rialzati e gli acciacchi stanno andando a posto. Sono contenta che stia andando tutto molto bene.
Come sta la schiena?
Bene, ormai è un lontano ricordo.
La vittoria del Mondiale ha rappresentato per lei una liberazione?
Sì, perché comunque era una medaglia che sognavo da tanto tempo e che sembrava esser diventata quasi fatata. Sembrava non arrivasse più e in realtà mi ero messa un po' in pace, però alla fine devo dire che, quasi inaspettatamente, sono arrivati lì pronta ad affrontare la competizione. Nonostante alcune difficoltà che si sono presentate durante la stagione, ho ottenuto una vittoria che mi ha dato moltissimo.
Questo successo le ha tolto pressione in vista della prossima stagione?
Non si riparte da zero, ma poco ci manca. La Coppa del Mondo sarà un obiettivo importante, ma servirà per avvicinarsi al meglio alle Olimpiadi che sono comunque l'obiettivo stagionale.
Per lei sarà la quarta Olimpiade in carriera. Come sarà viverla in casa?
Sarà una grandissima emozione visto che, in Italia, queste Olimpiadi le abbiamo attese per tanti anni. Motivo per cui non vedo l'ora di partecipare.
Quali sono le avversarie su cui porre maggior attenzione?
Sicuramente ci sono tanti giovani molto forti come Lea Casta e Julia Pereira de Sousa-Mabileau che ormai sono atlete esperte e complete. Sicuramente però anche le più datate come me, come Charlotte Banks, Eva Samkova e Chloe Trespeuch cercheremo di arrivare in forma e dar loro filo da torcere.
Cosa può dare a questa Nazionale così giovane?
Come dico sempre, l'importante è dare il 100%. È vero che alle Olimpiadi contano le medaglie, ma conta anche l'esperienza, il bagaglio che ci si porta a casa e soprattutto, per loro che sono giovani, è anche giusto che si godano questa prima esperienza. Io gli auguro di riuscire a dare il massimo, di divertirsi e poi come sempre, quello arriva, arriva.