"Quel sogno è diventato realtà, anche se forse sto ancora sognando". All'indomani della sfida vinta dagli azzurri contro la Svizzera, Matteo Pessina affida al suo 'diario di bordo' le sensazioni per il suo esordio a Euro 2020. "Ieri sera un secondo prima di entrare in campo ho chiuso gli occhi, e mi sono passate davanti mille immagini", scrive il centrocampista dell'Atalanta in un lungo post su Instagram. "La prima volta che sono entrato in uno spogliatoio, con le panche di legno un po' sgangherate e quell'odore inconfondibile che ogni sportivo riconosce: quello della fatica e della gioia. Il rumore dei tacchetti sul pavimento, musica per chiunque abbia calcato un campo di calcio, dai campi polverosi di provincia all'Olimpico di Roma. L'emozione della prima maglia indossata con un numero dietro. Il TUO numero. Quello che ti identifica, il primo nome con cui ti chiamano dalle tribune: "va là, mica male quell'otto lì...".
"Le prime volte - prosegue - che assieme a mio papà guardavo la tv e sullo schermo di casa c'erano i grandi campioni avevo un brivido. Magari ero piccolo e non capivo, ma sentivo che si trattava di un qualcosa di unico, di impagabile. Ora so cosa vuol dire davvero. Adesso quel sogno è diventato realtà, anche se forse sto ancora sognando, con la stessa spensieratezza di quando ero bambino". "Volevo scrivervi di tante cose: della vita quotidiana qui a Coverciano, delle sfide a ping pong con il Loca (che a quanto pare portano benissimo…). E nei prossimi giorni lo farò, prometto", continua.
"Ma oggi lasciatemi ancora godere di questo momento meraviglioso. Di questo sogno realizzato. Ma soprattutto, del prossimo sogno. Quello che non voglio mettere qui per iscritto ma per il quale lotteremo tutti insieme, fino all'ultima goccia di sudore", conclude Pessina.
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