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CR7 flop (quasi) da record, Darmian e il tris scudetto

Analisi e spunti dopo la 33.a giornata di Serie A (in attesa di Torino-Napoli e Lazio-Milan)

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Anche senza l’apporto della Lu-La (a secco da 4 partite), l’Inter vola verso uno scudetto annunciato. Anche con Cristiano Ronaldo in campo, la Juve perde punti e mette a rischio la partecipazione alla prossima Champions League (al netto della guerra Uefa-Superlega che fu). Un gol di Darmian piega la resistenza del Verona a meno di un quarto d’ora dalla fine. L’Inter crea e spreca ma non gioca una bella partita. Del resto che la qualità non sia esattamente la prima virtù delle squadre di Conte è risaputo. Un gol mancino di Morata (con precise responsabilità del portiere Dragowski) evita quella che sarebbe stata la terza sconfitta della Juve nelle ultime 7 partite. Ma il pareggio – seguito in serata dalla vittoria dell’Atalanta – complica ulteriormente la missione bianconera di chiudere tra le prime quattro considerato che Milan e Napoli chiudono la giornata di lunedì. Oltre all’Inter, la classifica dice Atalanta 68, Milan e Juventus 66, Napoli 63, Lazio 58 (con due partite in meno). Con rossoneri e partenopei dunque potenzialmente a 69 e 66… e la Lazio che (in caso di successi su Milan e Torino nel recupero, potrebbe salire a 64).

MISURA – All’inizio del girone di ritorno la marcia dell’Inter era trionfale e devastante. Cinque vittorie di fila, quattro con almeno tre gol di scarto. Tanto per rinfrescare la memoria: 4-0 al Benevento, 3-0 in casa della Fiorentina, 3-1 alla Lazio, 3-0 nel derby in casa Milan e 3-0 al Genoa. L’aria di primavera ha continuato a portare tanti punti nella cascina nerazzurra ma i numeri offensivi si sono decisamente ridimensionati. Tra marzo e aprile, 7 vittorie e 2 pareggi per la squadra di Conte. E la cosa curiosa è che tutti i sette successi siano “di misura”, cioè con un solo gol di scarto: a ritroso, 1-0 al Verona, poi (dopo i due pareggi con Spezia e Napoli) 1-0 al Cagliari, 1-0 a Bologna, 2-1 al Sassuolo, 2-1 nella Torino granata, 1-0 all’Atalanta e 2-1 a Parma.

RECORD 1 – Ancora una volta Matteo Darmian matchwinner. Ieri nell’1-0 al Verona con il suo gol al 76esimo minuto. Come nell’1-0 al Cagliari della 30esima giornata, quando il gol vincente era arrivato al minuto 77. In questo campionato oltre a questi due gol “pesanti” che hanno fruttato 4 punti, Darmian era andato a segno anche nel 3-0 al Genoa della 24esima. Tre reti in un solo torneo Matteo non li aveva mai segnati. L’ex di Palermo, Torino, Manchester United e Parma (cresciuto peraltro nel Milan…) prima di questa stagione (dove si segnala anche un centro in Champions al Borussia Moenchengladbach) aveva segnato in tutto solo 3 gol nel campionato italiano e 1 in Premier. Il suo primato era di 2 reti, segnate nel 2014-15 con la maglia del Torino: una peraltro nell’ultimo derby vinto dai granata (e unico della gestione Cairo in 23 tentativi). In quella annata poi Darmian aveva avuto un exploit anche nelle coppe firmando 3 gol in Europa League (storico quello per la vittoria del Toro a Bilbao).

RECORD 2 – Abituato ad essere celebrato per tanti record positivi, l’imbarazzante prestazione di Cristiano Ronaldo a Firenze lo avvicina a quello che potrebbe essere il suo nuovo record… di digiuno nel campionato italiano. Il 7 più famoso del mondo non segna infatti da 347 minuti: in gol al 13esimo contro il Napoli, poi a secco contro il Genoa e il Parma in casa e, appunto, al Franchi. Se contro l’Udinese domenica 2 maggio tarderà più di 12 minuti ad andare a segno, supererà il suo massimo digiuno italiano stabilito nella sua prima stagione juventina: 359 minuti senza gol, tra la rete al Frosinone e quella all’Inter con in mezzo Bologna, Napoli e Fiorentina all’asciutto (e altre 6 partite saltate di fila per problemi muscolari).

BOTTINO – Con il rigore scucchiaiato alle spalle di Szczesny, Dusan Vlahovic ha firmato il suo 17esimo gol in questo campionato. Confermandosi come una delle sorprese più liete della nostra Serie A. Cinque giornate finali per provare ad arpionare quota 20. Nel nuovo millennio, per un totale di 22 anni (e 20 campionati di Serie A), solo 4 attaccanti della Fiorentina hanno segnato di più: Toni con 31 gol che nel 2005-06 gli valsero la Scarpa d’oro europea, Batistuta con 23 nel 1999-00 (sua ultima stagione in viola), Enrico Chiesa con 22 nel 2000-01 e Gilardino con 19 nel 2008-09. Il serbo, insomma, ha a portata di piede quattro miti della moderna Fiorentina…

TRIS – A proposito di numeri e di gol, la cinquina dell’Atalanta al Bologna fa fare lo scatto (forse) decisivo alla squadra di Gasperini che con 78 reti allunga sull’Inter (72) e sul Napoli (71, impegnato stasera in casa del Torino). Se la Dea mantenesse la leadership in fatto di gol segnati fino a fine campionato sarebbe la terza volta consecutiva dell’Atalanta con il miglior attacco della Serie A. Nello scorso torneo arrivò a sfiorare quota 100 fermandosi a 98, nel 2018-19 si era fermata a 77, comunque davanti a tutti.  

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