Ascesa e declino di uno dei giocatori più iconici degli anni Novanta
Alla fine delle nostre tante vite resta solo la cera, vite maggiori e vite minori, quelle visibili e quelle invisibili, quelle che appartengono a tutti e quelle che riguardano solo te stesso; l’ultimo gol della sua carriera Beppe Signori lo fece in Ungheria, dopo il lento tramonto che dall’Italia lo aveva portato prima in Grecia e poi in terra magiara.
Una delle sue vite ebbe inizio nel 1991 sulla San Severo – Apricena, provincia di Foggia, quando sopravvisse a un terribile incidente automobilistico, per il calciatore della provincia di Bergamo non fu una salvezza fortuita ma sovrannaturale; come un mormorio di speranza, stretto nella morsa cattiva dell’auto distrutta, nell’esistenza di Signori soffiarono le parole della preghiera di Clemente Rebora, uno dei poeti più intensi e veri del Novecento.