Le canzoni più assurde dei calciatori

Da Johan Cruijff a Roger Milla, da José Altafini a Ruud Gullit, ecco i calciatori che hanno preso in mano un microfono. Con risultati spesso imbarazzanti

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Sfogliando la memoria di Paolo Rossi, più di qualcuno ha tirato fuori dal mazzo dei ricordi Domenica alle tre, la canzone che aveva registrato per beneficienza nel 1980. Con tanto di video, in cui ospite in tv canta in mezzo al pubblico, rigorosamente in playback e con le mani in tasca, come le popstar che all’epoca passavano di lì. Vedendolo, si è aperto un mondo: quello dei calciatori che sono stati protagonisti di comparsate nel mondo della musica, con brani magari scritti da loro stessi e risultati non sempre scontati.

C’è chi ha deciso di mettersi in gioco in maniera strutturata, come Pierluigi Gollini che di giorno è portiere dell’Atalanta e di notte rapper (o trapper) “coi guanti“, o come il trio composto da Vieri, Adani e Ventola, che per la scorsa estate aveva preparato un pezzo con le stimmate del tormentone (e infatti lo è diventato). Ancora, chi, stanco del pallone, è passato a tempo pieno a suonare: ovviamente Pablo Daniel Osvaldo, ma pure un fuoriuscito dalla Serie A come l’americano Alexi Lalas, al Padova nei Novanta (ovviamente già considerato freak per la passione per la chitarra) e poi decollato negli States, con una discografia di tutto rispetto reperibile su Spotify.

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