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Nazionale, Jorginho: "Restiamo umili. Pallone d'Oro? Lascio parlare tutti"

Il regista della Nazionale: "Ero trequartista, poi un tecnico mi ha cambiato ruolo e ho iniziato a studiare Pirlo e Xavi"

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Il cammino verso il Mondiale in Qatar del 2022 riparte da Italia-Bulgaria a Firenze dove in mezzo al campo ci sarà l'uomo che negli ultimi mesi ha vinto praticamente tutto, Jorginho. Il regista è uno dei candidati al Pallone d'Oro, tormentone da quando la Nazionale ha trionfato a Wembley: "Lascio parlare tutti, io cerco di godermi il momento. Manca qualche mese a quella decisione e io penso al presente, vedremo cosa succederà". L'Italia dovrà confermarsi: "Ora arriva il difficile - ha commentato Jorginho - perché non siamo più una sorpresa, ma ora siamo nel posto che meritiamo. Dobbiamo mantenere umiltà".

Nel ruolo di regista Jorginho è diventato uno dei migliori al mondo, ma la sua carriera era iniziata in altro modo: "Non mi pento di aver fatto questo cambiamento, anzi non l'ho scelto io perché a 13 anni ero più un trequartista ma il mio allenatore mi spostò. Da quel momento ho iniziato a guardare Pirlo e Xavi e ora sono molto felice".

L'Italia già a partire dalla Bulgaria dovrà affrontare avversari da campione d'Europa e coi riflettori puntati: "Tutti ci affronteranno in maniera diversa, ma ne siamo felici. Torniamo in Nazionale con voglia e i ragazzi che sono tornati aggiungono qualcosa al gruppo, per il resto non cambia nulla. Un mio erede in regia? Forse Tonali.".

In Qatar Jorginho potrebbe sfidare il Brasile: "Lasciamogli dire che siamo tanto indietro rispetto a loro, che magari è stata fortuna la vittoria dell'Europeo. Ora è difficile rimanere all'ombra per quanto fatto ma dobbiamo restare umili. Abbiamo mostrato un grande calcio e per continuare a fare quel lavoro dobbiamo andare avanti con fame e umiltà".

La crescita dell'italo-brasiliano è passata anche dal passaggio al Chelsea: "Non dico che fosse necessario andare via dall'Italia per crescere, - ha commentato Jorginho - ma ha aggiunto nella mia crescita. Credo alla fine sia stata una cosa positiva. In tanti da giovane non mi hanno voluto e mi hanno criticato. I sassolini ci saranno sempre e poi anche loro mi hanno motivato, aiutato, perché non ho mai abbassato la testa".

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