L'ESPERIENZA

Un'altra Isola d'Elba: dalle spiagge alla miniera, in eBike

Pedalare senza fatica e scoprire lati nuovi del territorio elbano: un'esperienza da raccontare

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L'Isola d'Elba è una delle mete preferite dagli italiani, e non solo, per il mare e le spiagge, oltre che per una natura ancora in parte selvaggia. Proprio questo aspetto negli ultimi anni ha fatto crescere un turismo di stampo più sportivo, legato alle due ruote: se l'Elba è da sempre tappa fissa per il rally di auto e moto, ora anche la bicicletta ha assunto un ruolo da protagonista. Per gli sportivi professionisti ma non solo, visto che i diversi sentieri sparsi per l'isola sono battuti dai mountain bikers o da chi cerca nei saliscendi tipici di un territorio che spazia dal mare alla montagna, fino all'ultima moda delle eBike, alla portata di tutti. E proprio grazie alla pedalata assistita è possibile ammirare dall'alto la costa sud-est fino a scendere alle miniere di Calamita senza troppi sforzi e concentrandosi sui panorami mozzafiato.

Un percorso arricchito dalle nozioni e dalla simpatia di Caterina Signorini, toscana doc e da oltre venti anni residente a Capoliveri: guida ambientale escursionistica (la trovate su Instagram @agiroconcate), non può essere considerata una semplice alternativa a informazioni che si trovano sui manuali o in giro su internet perché certi racconti e certi particolari si possono conoscere solo viaggiando fianco a fianco, anzi pedale a pedale, circondando Capoliveri - punto di partenza ideale è il Bike Rent vicino al Municipio -, per poi dirigersi verso il museo delle miniere respirando aria buona e fantasticando sulla leggenda dell'Innamorata o osservando da vicino lo spazio sconfinato della Tenuta delle Ripalte.

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Ossigeno puro per staccare dalla vita cittadina ma è solo il preludio al meglio, che viene alla fine del tragitto quando, superata la polvere e i sassolini dello sterrato che conduce a Calamita, si posano le eBike per varcare il cancello delle miniere. E si entra in un altro mondo: si capovolgono gli spazi, ovviamente più angusti ma - almeno al primo livello - vivibilissimi (temperatura sui 18-20°, niente mancanza d'aria o buio estremo!), ma soprattutto i tempi visto che ci si cala idealmente negli anni '60 e '70 quando la miniera del Ginevro era la più tecnologicamente avanzata, e sicura, d'Europa. L'estrazione di minerali come la magnetite era quasi totalmente meccanizzata, e i segni di quegli anni sono ancora presentissimi: vagoni, rotaie, attrezzi e residui dell'esplosivo usato testimoniano il grande lavoro dei minatori nei tre diversi livelli dello scavo.

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Emozioni da incamerare prima di tornare al punto di partenza per una mattinata particolare, che ci ha fatto scoprire un lato diverso dell'Isola d'Elba. Da consigliare, sia in bassa stagione senza la calca estiva ma anche d'estate per staccare dalla routine spiaggia-mare: per maggiori informazioni basta visitare il portale di VisitElba, che dà uno sguardo a 360° su tutte le attività dell'isola.

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