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Mobilità sostenibile, arrivano 398 milioni per comuni e regioni italiane

Le risorse saranno destinate ai luoghi che nel biennio 2018-19 hanno registrato i pi� alti livelli di inquinamento da PM10 e biossido di azoto

A un anno dal decreto relativo al Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile sono stati attivati 398 milioni di euro per 38 comuni. Le risorse saranno destinate ai luoghi che nel biennio 2018-19 hanno registrato i più alti livelli di inquinamento da PM10 e biossido di azoto

Esattamente un anno fa, ad aprile del 2019, il ministro dei Trasporti Toninelli firmava un DPCM relativo al Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile. Al piano fu assegnata una dotazione di 3,7 miliardi di euro totali per la copertura di quindici anni, dal 2019 al 2033. L'obiettivo è quello di finanziare l'adozione, da parte dei comuni, di mezzi di trasporto pubblico locale meno inquinanti (che siano elettrici, a metano, o a idrogeno) e più moderni. Questo anche per incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei cittadini e per promuovere il miglioramento della qualità dell'aria ricorrendo a tecnologie innovative in linea con le disposizioni UE e gli accordi internazionali.

Le risorse tengono in considerazione tre voci differenti: i capoluoghi di città metropolitane e i capoluoghi di provincia ad altro inquinamento da PM10 e biossido di azoto, i comuni e le città metropolitane con più di 100.000 abitanti, le regioni. Nel decreto è previsto inoltre un piano speciale per il Sud, a cui dovrebbe essere erogato almeno il 34% dei fondi stanziati e che le risorse assegnate nel primo triennio possano essere utilizzate per la realizzazione di reti infrastrutturali per l'alimentazione alternativa.

A quasi un anno dal primo decreto, il nuovo ministro ai trasporti De Micheli ha fatto un passo avanti nell'attuazione del Piano, attivando l'erogazione dei fondi per il periodo 2019-2023, ed è la prima volta che i Comuni potranno amministrare le risorse in autonomia. Questo anche per sostenere le aziende dei TPL locali e rilanciare la filiera industriale di produzione dei mezzi pubblici.

Nel frattempo a L'Aquila si è deciso di puntare sull'elettrico, con cinque nuove auto elettriche in dotazione alla Polizia Municipale e sei nuovi autobus a batteria in aggiunta alla flotta del capoluogo.