Napoli, il momento delle grandi emozioni

Per le critiche ci sarà tempo, ma adesso...

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Napoli, il momento delle grandi emozioni - foto 1

Ci siamo. Il Napoli è pronto a fare all-in sull'Europa League. Verrebbe da dire: finalmente! Se il campionato regala sbadigli, all'Emirates non sarà così. Le due prestazioni scialbe, contro Empoli prima e Genoa poi, lasciano qualche perplessità nella testa di Carlo Ancelotti. A due passi da me, in sala stampa nel consueto post partita notturno al San Paolo, ho notato l'inarcarsi del suo celebre sopracciglio fino ad un livello di semi preoccupazione, mentre spiegava i motivi del pareggio contro i rossoblù.

Fa così quando c'è qualcosa che non va. Ormai ho imparato a conoscerlo, e questa caratteristica si verifica anche quando risponde in maniera concisa. La difesa è apparsa un po' distratta. È vero. Pandev, ad esempio, ha ricordato a tutti che bel giocatore è fino a quando ha avuto fiato da spendere. E poi Kouame, in orbita Napoli secondo radiomercato, senza dimenticare il fendente di Lazovic, bravo a pareggiare i conti dopo il bel guizzo di Mertens. Già, proprio lui, il belga-napoletano: l'unico sorriso ai 22mila accorsi a Fuorigrotta lo ha strappato Dries, detto Ciro, che nella speciale classifica dei bomber azzurri di tutti i tempi ha raggiunto il “Matador” Cavani a quota 104 gol. Avrebbe sentenziato Califano: “Tutto il resto è noia”.

Proprio così, perché il Napoli, dopo essersi regalato una sbornia di gol contro la Roma all'Olimpico, ha un po' tirato i remi in barca, volgendo inconsciamente corpo e anima verso Londra e l'Arsenal, complici anche i risultati delle inseguitrici non di certo stimolanti. Vincere aiuta a vincere, ne sa qualcosa la Juventus, che però ha dovuto rimandare la festa scudetto. Almeno una magra consolazione c'è stata, in tal senso, fermo restando che bisogna intervenire subito per provare a ridurre il gap dalla Vecchia Signora già a partire dalla prossima stagione. Non si può pensare di continuare a consegnare lo scudetto nelle mani della capolista già aritmeticamente ad aprile.

Venti punti di distacco non sono pochi, cosa fare? Magari, al di là degli errori umani, con la VAR che può ancora migliorare, occhio alle opportunità di livello che può offrire il mercato. Magari con un Ancelotti manager in stile Benitez, pronto a chiamare qualcuno dei suoi vecchi fidi scudieri all'ombra del Vesuvio per lanciare la sfida a CR7, la musica potrebbe cambiare. Forte dei rinnovi, imminenti, di Zielinski e Milik, con un Insigne in più e un Mertens carico a mille, che vorrebbe provare a raggiungere Marek Hamsik a quota 121 reti, il Napoli ora torna a sognare. Nell'orizzonte prossimo venturo, non troppo lontano ormai, c'è Arsenal-Napoli prima e Napoli-Arsenal poi, con in mezzo la trasferta di Verona contro il Chievo. Le chiacchiere stanno a zero, per le critiche ci sarà tempo: ora regalateci emozioni.