OGGI CON BALZANO PROTA

Cuore tifoso Milan: avanti mister, senza ascoltare nessuno

È il momento per Giampaolo di portare avanti le sue idee, tappandosi le orecchie se necessario. Tanto le polemiche ci saranno sempre e comunque

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Se c'è una cosa che ho sempre amato del calcio è poterne discutere in tranquillità, provando ad analizzare sempre gli aspetti di campo, le sfumature tattiche, quelle psicologiche, cercando sempre di non cadere nei giudizi affrettati. Apprezzo maggiormente il confronto che lo scontro e preferisco evitare di cadere in generalizzazioni e soprattutto farsi un'idea lasciandosi sopraffare dalle emozioni. In quest'ultimo periodo, infatti, confrontandomi quotidianamente su Radio Rossonera e sui social con chi parla di calcio, mi son trovato spesso di fronte ad una fastidiosa ironia cinica.

Attenzione, amo l'ironia, ma non quando lascia trapelare una vena polemica e arrogante su qualsiasi argomento. E dico qualsiasi. Ieri sull'account Facebook abbiamo fatto gli auguri all'amministratore delegato Ivan Gazidis, risultato? sequela di insulti, polemiche e via dicendo. Abbiamo pubblicato le parole di ieri di Ante Rebic in conferenza stampa di presentazione, risultato? "tanto Giampaolo lo farà giocare tra due mesi" e via discorrendo. Stessa situazione quando ho pubblicato sul mio account twitter un post riguardante la possibile panchina del croato a Verona: naturalmente un assalto a Giampaolo.

Non la immaginavo così la situazione dopo sole due partite, tanto più quando in realtà va a cozzare con un San Siro pienissimo a Milan Brescia e con un sicuro grande supporto anche a Verona. Strano, il reale in una direzione, il virtuale nell'altra. Ovviamente, lo specifico per sicurezza, non si nega a nessuno il diritto di critica, sacrosanto e legittimo, ma il "modo", la continua polemica su ogni singolo argomento. Sono convinto che se il Milan domani comprasse Messi, si riuscirebbe a polemizzare sul fatto che non si punta sui giovani.

Il punto è che così facendo non si fa altro che porgere il fianco ad un clima mediatico non positivo verso il Milan, ma soprattutto poco utile a tutto e tutti. Torno al principio di questo editoriale-sfogo, torno al voler parlare serenamente di pallone. Perchè oggi parla Giampaolo e domani si va in campo, solo lì si possono avere le risposte. Durante Radio Rossonera Talk si è aperto un dibattito in seguito ad una domanda: il Milan è più forte dell'anno scorso? La mia risposta è stata "assolutamente sì!".

Sono usciti Bakayoko e Cutrone (Più Laxalt e Strinic), sono entrati Theo Hernandez e Leo Duarte in difesa, Bennacer e Krunic a rinforzare la mediana e Rafael Leao e Rebic per l'attacco. Non sono i nomi da sogno? Probabile, possibile. Ma devo ahimé ricorrere per l'ennesima volta all'intervista a fine anno scorso di Ivan Gazidis: "Non compreremo top player, ma giocatori di talento che lo diventeranno con questa maglia". Prima si accetta che per tornare in alto bisognerà seguire un percorso meglio, che bisogna andare per step, meglio si sta. Prima si comprende che Giampaolo avrebbe bisogno di supporto da tutti, meglio probabilmente farà.

Non ripeterò quanto già scritto, che ha bisogno di tempo, che il suo gioco non è semplice e via discorrendo, mi limito a lasciare al mister un consiglio non richiesto sicuramente (e me ne scuso), ma è il momento di tapparsi le orecchie e andare avanti con le proprie idee, senza seguire niente e nessuno. Si vuole sperimentare il tridente? avanti. Si vuole rimanere con il trequartista? avanti. Qualsiasi scelta si faccia, la si prenda con decisione. La stessa decisione mostrata nel tenere in panchina Piatek con il Brescia e nel ribadire che per lui Paquetà è e resta una mezz'ala. Giusto o sbagliato che sia. Certo, possibilmente con 3 punti in più strappati a Verona, anche con le unghie e con i denti se servisse. Poi arriva il derby e lì si inizierà davvero a fare sul serio. Avanti Mister, solo le vittorie allontaneranno le inutili polemiche. Forse.

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