Juve, la nuova maglia sembra una divisa da fantino del palio di Siena ma alla fine conta solo vincere, no?

Dimentichiamo il calcio romantico con cui siamo cresciuti e dove i tifosi erano il punto centrale di qualsiasi squadra

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Dimentichiamo il calcio romantico con cui siamo cresciuti e dove i tifosi erano il punto centrale di qualsiasi squadra.
Dimentichiamo il senso di appartenenza che ci rendeva orgogliosi e differenti.
Dimentichiamo i pomeriggi alla radiolina ad ascoltare “Tutto il calcio minuto per minuto” o davanti alla tv a guardare 90°.
Dimentichiamo i capitani bandiera, le squadre imparate a memoria come una poesia, i numeri dall'1 all'11, gli stadi pieni e il calcio italiano padrone d'Europa e del mondo.
Dimentichiamo che il nuovo football (tutto) è sempre più schiavo del dio denaro e del fatturato e che i tifosi sono solo Bancomat portatili da svuotare, soprattutto all'estero perché in Italia ormai i soldi scarseggiano in tutti i settori.
Dimentichiamo tutto questo.

Cosa si dice normalmente in queste circostanze da evidente “depressione da tifoso” e da nostalgici di un calcio che non esiste più? “Conta solo la maglia.” Cit. Beh, purtroppo stanno togliendo (o cambiando) anche quella. Premesso che ancora non sono riuscito a metabolizzare l'effetto (o l'affetto) per la nuova divisa della Juventus del prossimo anno, mi sono voluto divertire (o forse sfogare) lanciando una provocazione sui social network: la prima cosa che vi viene in mente guardando la nuova maglia della Juventus! Ho ricevuto tanti di quei commenti strani e variopinti in risposta che ancora non riesco a smettere di ridere, forse per non piangere, mentre continuano ad arrivare. Mi piace riportarne di seguito alcuni, ovviamente solo quelli evidenziati con il bollino “per tutta la famiglia” e assolutamente non vietati ai minori di 18 anni. “A Bernardeschi manca solo il frustino e il cappellino e poi è pronto”; effettivamente la nuova maglia della Juventus richiama alle divise del Palio di Siena. Contrada Lupa se non sbaglio, vero? Poi c'è chi, sempre sul tema ippico, ironizza ricordando l'epico film “Febbre da cavallo” con la leggendaria tris “Soldatino, King e Dartagnan, il nuovo tridente bianconero”; altri che addirittura associano la nuova maglia della Juventus ad una merendina “il filo rosa sembra quello per aprire il Kinder delice” o mettono in guardia dalla seconda maglia “perché non avete visto la seconda, una lattina di Sprite…”

I più rassegnati cercano di accettarla a prescindere “Se fosse la terza maglia si potrebbe anche sopportare…” oppure “non mi piace, ma dovremo rassegnarci”. E ancora “la parte frontale è quasi decente, ma il retro sembra il risultato di una puntata di Art Attack seguita male”. Poi ovviamente ci sono i drastici, quelli che addirittura è “la fine di un'epoca. Un'epoca a strisce”. Non mancano infine i cultori del successo prima di tutto “per me possono giocare anche in canottiera o in pigiama se poi vinceranno la Champions” e forse alla fine (come nel claim coniato da Boniperti per far comprendere a tutti che alla Juventus arrivare secondi era una sconfitta e ora volgarmente caricato di arroganza nella rilettura contemporanea) conterà davvero solo se la nuova maglia sarà vincente che poi altro non è che lo stesso concetto espresso alla fine del servizio andato in onda su Sportmediaset “Juve, la nuova maglia. Una scelta che divide” a firma di Carlo Landoni: “la prossima maglia del modernismo e del marketing è qualcosa di mai visto, ma se sarà vincente state pur certi che avrà un posto speciale anche qui (nel museo della Juventus ndr)”. E buonanotte ai suonatori.