OGGI CON DISCRETI

Cuore tifoso, la Juve non è più una squadra per giovani. E nemmeno per italiani…

I bianconeri ormai puntano su giocatori di esperienza e in Nazionale, tra i titolari bianconeri, è rimasto solo Bonucci: un rischio

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C’era una volta una Juventus giovane e operaia, simbolo del paese, che puntava tutto sul blocco italiano per vincere in Italia e in Europa. Nel frattempo, i tempi sono cambiati e per stare al passo con il calcio di oggi, sempre più schiavo del dio denaro, la necessità di plusvalenze e di parametri zero la fanno ormai da padrone su tutto il resto, condizionando il presente e il futuro dei club.

Alla chiusura dell’ultima sessione di campagna acquisti erano solo 8 i giocatori italiani in rosa per la Vecchia Signora. Tra questi Perin (ormai fuori da qualsiasi progetto e in attesa di esser piazzato altrove), Pinsoglio (spettatore non pagante) e Rugani (che praticamente si è provato a cedere ovunque). Tolto Chiellini, gravemente infortunato, è rimasto il solo Bonucci a difendere da titolare i colori dell’Italia (da capitano) all’interno della Juventus. Buffon è tornato per fare da secondo a Szczesny e per provare a battere il record di Paolo Maldini se ce ne sarà occasione; De Sciglio è solo un buon rincalzo e con l’arrivo di Danilo scivolerà rapidamente in panchina mentre l’ultimo italiano, Bernardeschi, non ha ancora trovato la sua collocazione giusta all’interno del gioco di Sarri. Un solo titolare italiano certo su undici giocatori schierati.

Sono lontani anni luce i tempi in cui il blocco italiano dei bianconeri era decisivo anche per la Nazionale. Una Juventus così poco azzurra, in pratica, non si era mai vista prima. Cosi come non si era mai vista la squadra bianconera esser la più vecchia della Seria A per media età complessiva. L’interessante statistica pubblicata da transfertmarkt e ripresa all’interno dell’articolo di SportMediaset di ieri ci regala una fotografia di una Juventus “vecchia”, sbiadita, in bianco e nero e ventesima in Seria A per media età con quasi 29 anni (28.8 per la precisione). E per fortuna che in estate a Torino sono arrivati De Ligt e Demiral a ringiovanire almeno il reparto centrale difensivo.

Per render ancor meglio l’idea a chi legge, con Chiellini al posto di De Ligt prima dell'infortunio, la Juve di Sarri schierata a Parma nel corso della prima giornata di serie A aveva una media età di oltre 30 anni. Davvero una novità per l’ambiente bianconero. Novità che porta con se anche grandi rischi di integrità fisica e di tenuta, soprattutto a lungo termine. Quando inizieranno i gironi di Champions League servirà la brillantezza di tutti all’interno di un ampio (si spera) turnover per evitare in questa fase che l’uso eccessivo di calciatori datati e non più giovanissimi possa portare poi ad una maggiore predisposizione all’infortunio dei giocatori in rosa nella seconda parte di stagione, come d'altronde già successo nel periodo decisivo dello scorso anno quando la media età era anche più bassa…

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