OGGI CON GABRIELE BORZILLO

Inter, con personalità e senza paura

Giocare il proprio calcio, consapevoli della nostra forza

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Ci siamo, mancano poche ore a una sfida che ha fatto la storia del calcio, un esame di maturità per l’Inter di Antonio Conte. Barcellona è un campo complicato, una sorta di tabù per i nerazzurri che da qualche decennio non timbrano il cartellino in Catalogna. Una settimana di passione che parte dalla Spagna per concludersi domenica sera al Meazza nella sfida ai campioni d’Italia in carica. Il tecnico leccese, ascoltandolo in conferenza stampa, ha idee chiarissime; sia sulla formazione, che verrà svelata come ormai d’abitudine un’ora prima della partita, sia su come affrontare la gara e sistemarsi sul terreno di gioco.

Conte, inutile da un lato continuare a ripeterselo ma più che utile perché i tifosi nerazzurri lo abbiano ben stampato nella memoria, pone il gruppo davanti a tutto e a tutti; il gruppo, non il singolo. Anche l’assenza forzata di Romelu Lukaku è stata archiviata dall’allenatore interista senza particolari lamentele; perché sono cose che capitano nel calcio, ci sono altri grandi attaccanti, conta soprattutto, anzi sempre, chi va in campo.

Altrettanto utile è, cogliendo il senso del discorso di Conte, comprendere come questa squadra, questa Inter, stia procedendo passo dopo passo verso un percorso di crescita che deve portare i nerazzurri a competere con i top club europei e mondiali. Conte sembra certo che la squadra stia seguendo le sue direttive e si stia esprimendo, nella maggior parte delle occasioni, secondo i dettami calcistici che lui predilige. Lo stesso Milan Skriniar, seduto accanto all’allenatore nerazzurro, ha confermato quanto quest’ultimo insista con il gruppo perché giochi sempre per proporre il proprio calcio, non per adeguarsi a quello altrui.

In soldoni Antonio Conte ha detto, senza mezzi termini, che lui preferisce la prestazione al risultato. Ovverosia, vuol vedere la sua squadra, i suoi uomini, giocare a calcio. Non arroccarsi in difesa stile mettiamo il pullman davanti all’area e portiamo via un punticino prezioso. Ecco, questo non chiedetelo mai al tecnico di Lecce, potrebbe fulminarvi con lo sguardo.

Come giocherà l’Inter stasera? Non lo so, potrei provare ad azzardare ipotetiche formazioni ma, alla stregua di Conte, non considero tanto chi scenderà in campo, piuttosto come scenderà, come affronterà la partita, che approccio avrà dal momento del fischio d’inizio in avanti la squadra. Penso, detto tra noi, che l’allenatore interista cerchi risposte partendo da queste domande. Non dal risultato finale. Che, lo ha detto lui stesso, è spesso frutto della tua voglia di applicarti e superare l’avversario. Con personalità, con coraggio, senza paura.

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