Battere il Chievo non è scontato

È l'ultima in classifica ma la storia insegna che la devi affrontare giocando come una finale. Altrimenti sarà dramma

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Il curioso dato di queste settimane evidenzia che le squadre capaci di eliminare l'Inter dalle coppe hanno poi trovato la finale (Tottenham in Champions, Lazio in Coppa Italia) o la semifinale sfiorando la finale (Eintracht in Europa League). Si può fare di questo elemento un argomento che concede attenuanti, o magari lo si può prendere solo come una consolazione senza un significato reale.

Mancano pochi giorni a Inter-Chievo e sento il consueto clima trappola che, in genere, porta la squadra più forte ad affrontare l'impegno con la squadra piccola e retrocessa con l'atteggiamento sbagliato, rendendo una gara facile maledettamente complicata in corso d'opera.
Il Chievo, è una squadra anomala che ha affrontato gli ultimi match con una condotta alterna. Negli ultimi tre match, ha vinto con la Lazio all'Olimpico, pareggiato col Parma e perso male in casa con la Spal ma solo perché Di Carlo ha fatto degli esperimenti propedeutici alla prossima stagione, inserendo dal primo minuto un mucchio di giovani. Con l'Inter il tecnico clivense schiererà invece la migliore formazione per fare bella figura e il piacere di giocare a San Siro. La squadra quest'anno, nonostante i troppi problemi e la penalizzazione, ha fatto anche belle prestazioni e dato fastidio a squadre nettamente più forti, come dimostra la già citata vittoria all'Olimpico di due settimane fa.

Oggi si parla invece solo di una margherita sfogliata tra la scelta di Spalletti e Conte, di Icardi e Wanda Nara, dell'Inter del futuro, i piani di Marotta, dei giocatori che arriverebbero con un allenatore o la permanenza dell'altro. Sembra che la stagione sia già finita e la Champions già conquistata, un dato quasi acquisito per via di un calendario apparentemente agevole. Certamente il Chievo è un ostacolo superabile ma all'andata ha pareggiato grazie a Pellissier e l'Inter non vince in casa dal 10 marzo (Inter-Spal 2-0). Due mesi esatti.
C'è bisogno di una gara aggressiva e di portarsi subito in vantaggio, sfruttando l'eventuale scelta di Spalletti, il quale potrebbe orientarsi a schierare in attacco Lautaro Martinez e Icardi insieme.

Naturalmente il termometro della tensione e del relativo approccio della squadra non dipende solo da quanto si parli o meno di una partita ma abbiamo visto tante vicende calcistiche clamorose, causate anche dal disinteresse verso una partita data per scontata.
Vincere con la necessaria autorevolezza sarebbe un minimo segnale di crescita.