Tennis, l'omaggio Rino Tommasi e Gianni Clerici

Oggi si sarebbe dovuta disputare la finale di Wimbledon, e non potevamo non concedere un pensiero alla migliore coppia di telecronisti dello sport italiano

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Ho provato a scrivere l’incipit di questo pezzo decine di volte, fallendo miseramente in un misto di frustrazione e maturando infine una considerazione capitale per poter scrivere di Rino Tommasi e Gianni Clerici: il senso totale di inadeguatezza. Qualsiasi parola, qualsiasi ragionamento risulterebbe un esercizio di stile semplicemente inutile.

Piccole perle inestimabili nella storia del commento e paragonabili solo – in ambito calcistico – al dizionario autogeno di Giuan Brera, grande estimatore e amico della strana coppia che di Rino disse, sintetizzando come solo lui sapeva fare:

“Stimo Rino Tommasi, uno dei più ‘culti’ giornalisti sportivi in assoluto, un cervello essenzialmente matematico però capace di digressioni etico-fantastiche quali consente uno sport come il pugilato. Io lo chiamo professore senza la minima ombra di esagerazione scherzosa”.

Tra le tante gemme la più preziosa è sicuramente il mitico “circoletto rosso”, nato in pieno stile Tommasi per una ragione di carattere pratico. Alla fine delle dirette nei taccuini vergati con logica e rigore dal buon Rino, per agevolare il lavoro della redazione (spesso Elena Pero, che ne ha ora raccolto l’eredità) evidenziava con un cerchietto in penna rossa i punti più belli, in modo da essere facilmente identificabili nella ricerca degli highlights.

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