CONTRASTI

Stadi Uniti

Il sogno americano non è un ideale sportivo

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Guardateli. Osservateli bene mentre immergono le dita grassocce nell’incarto oleoso delle patatine fritte. Ammirate i loro volti deformati mentre succhiano le ultime gocce di una Pepsi king size seduti sul comodo seggiolino del palazzetto. Studiate quelle camicie a maniche corte macchiate di ketchup e deformate da un taglio comodo per assecondare le loro forme abbondanti.

Se voltate lo sguardo dal campo verso gli spalti degli incontri di NBA, NFL, MLB, NHL e MLS questo vedrete. È il mondo parallelo del pubblico americano, plasmato sul modello dello showbiz: lo sport concepito come intrattenimento, in cui l’acmé della battaglia non vive nel colpo inferto al nemico, ma respira nelle pause dello scontro. In questi attimi, grottesche mascotte zoomorfe sparano verso il pubblico hot dog e magliette celebrative, invadenti kiss-cam inquadrano innamorati forzati a scambiarsi baci più falsi delle partite di regular season.

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