Sarri e Ancelotti parlano anche per noi

Troppe partite, troppo calcio. Ma noi tifosi siamo pronti a rinunciarci?

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Vi sembrerà assurdo, ma l’allarme lanciato da Sarri e Ancelotti sui calendari iper-affollati ci riguarda tutti. Dobbiamo farla finita con la favola dei comunisti col rolex, davvero non se ne può più. Certo, Sarri e Ancelotti – gli ultimi di una lunga serie di autorevoli voci – lamentano un problema che in parte li riguarda, perché i due non lavorano di certo gratis. Ma chi pretenderebbe il contrario?

Alla vigilia della sfida contro la Lokomotiv Mosca, brillantemente vinta peraltro, Sarri apriva la conferenza stampa pre-partita con queste parole: «il calendario così è difficile e per me porta a un deterioramento della qualità delle partite». Su questo tema si potrebbe aprire un dibattito infinito. Noi abbiamo già provato, in parte, a porne le basi tempo fa. Ma la vera stoccata di Sarri è arrivata poco dopo: «tante squadre sono senza quattro giocatori, mi meraviglio che la loro associazione (l’AIC, ndr) stia zitta, anzi protesti per una settimana in più di vacanze a Natale ma poi non dice nulla per tutte queste partite».

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