Diciamocelo chiaramente: Joshua-Usyk è stato un ritorno alla sana normalità, la sfida è stata una boccata d’aria fresca per la Boxe e per i suoi estimatori. Se è vero che il Pugilato è in declino da più punti di vista e ad ogni latitudine del mondo, se è altrettanto vero che il declino della Nobile Arte è favorito da vecchi fenomeni – oggi da baraccone – che sfidano youtubers dalla povertà tecnica imbarazzante, a maggior ragione, il match della Tottenham Arena è stato una manna dal cielo.
Quello nella contea del Middlesex non è stato solo un grande match pugilistico dal punto di vista tecnico, ma è soprattutto stato un capolavoro di etica del lavoro, una masterclass-come dicono quelli bravi- di tecnica, professionalità e rispetto. Tutto ciò che il Pugilato con la P maiuscola esige. Lo spettacolo incombente, sano e altamente professionale, si è avvertito già dalla conferenza stampa di giovedì sera:
«Grazie a tutti per aver reso possibile questo match storico, grazie soprattutto ad Aj, grazie perché hai accettato un match difficile ed hai dimostrato di avere un grande cuore».
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