Il significato del trionfo di Belgrado

L’Italvolley sul tetto d'Europa

  • A
  • A
  • A

Sconfiggendo la Serbia 3-1 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25), l’Italvolley femminile ha messo il sigillo finale a questa irripetibile estate di sport azzurro. Il delitto perfetto si è consumato proprio a Belgrado: le ventimila persone della Stark Arena sono tornate a casa col magone, maledicendo quelle giocatrici straniere con le divise dal colore dal cielo. 

Dopo il pesante tonfo alle Olimpiadi non era scontato che l’Italia rialzasse la testa in poco tempo, anzi: le scorie della deludente trasferta nipponica avrebbero potuto inquinare a lungo l’anima della squadra di Mazzanti. E non solo: ancora più impensabile era che l’Italia del volley si presentasse in finale da imbattuta, dopo aver triturato le rivali del girone, più Belgio, Russia e Olanda nella fase a eliminazione diretta. Ma ciò che fa trascendere a mito l’impresa di queste ragazze vestite d’azzurro è il fatto di aver battuto nell’ultimo atto( e di averlo fatto a casa sua!) la nazionale che ha tormentato i nostri sogni dal 2018: erano l’anno dei Mondiali in Giappone, e la Serbia (campione iridata per la prima volta della sua storia) ci fece piangere in finale. Lo stesso amaro film si sarebbe ripetuto anche agli Europei 2019 (stavolta in semifinale) e – purtroppo è storia recente – ai Giochi di Tokyo lo scorso agosto. Troppo forti le balcaniche, con Tijana Boskovic boia senza cappuccio della nostra selezione.

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments