Il capolavoro di Mancini rischia di essere un episodio isolato
Il primo a lanciare l’allarme è stato Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport: il Decreto Crescita rischia di smorzare l’effetto Mancini sul calcio italiano. «Il Decreto Crescita si sta rivelando un autentico boomerang, visto che per ottenere una significativa agevolazione fiscale le squadre di serie A e B al momento della scelta tra uno straniero da fuori e un italiano (da dentro) privilegiano sempre il primo», ha scritto in un editoriale datato 16 luglio. Il modello Mancini applicato al campionato di Serie A sarebbe dunque
«Semplicemente l’illusione – temo – di qualche giorno: un’ipotesi di gestione sana e intelligente accantonata per colpa di un decreto governativo che si chiama “Crescita” ma che della crescita non presenta i caratteri».
Ma cosa prevede esattamente il Decreto Crescita? Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2019, esso contiene «misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi». La norma che ha fatto gli interessi di società, calciatori e allenatori – italiani e stranieri – è inserita all’interno delle misure fiscali per la crescita, nell’articolo titolato ‘Rientro dei cervelli’.