LE PAROLE DEL CT

Italia, Spalletti: "Partiti con le intenzioni giuste, ma perso il confronto a viso aperto"

Il ct azzurro dopo la sfida con l'Inghilterra: "Le ripartenze subite? Normale se si vuole fare un calcio europeo, ma noi troppo sorpresi"

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Luciano Spalletti ha analizzato così il ko incassato dall'Italia a Wembley contro l'Inghilterra: "Abbiamo approcciato la partita con delle intenzioni giuste, troppo spesso siamo condizionati dal risultato - ha detto il ct della Nazionale ai microfoni Rai al termine della gara -. Deve essere una cosa normale subire ripartenze, se si vuole fare un calcio europeo e fisico come i club e le nazionali che insegnano come bisogna stare in campo. Che risposte ho avuto dalla squadra? Corrette sulla ricerca del gioco, ma nel confronto a viso aperto qualche correzione va fatta".

"Spesso abbiamo subito la forza fisica e in altri casi l'anticipazione delle idee del calcio che bisogna andare a giocare - ha aggiunto Spalletti -. Bisogna vedere oltre al primo passaggio e aspettarci l'aggressione. Troppe volte siamo rimasti sorpresi. Abbiamo fatto una buona partita e abbiamo concesso cose da cui una nazionale come l'Inghilterra trae vantaggi".

Poi è entrato più nel dettaglio dell'analisi: "Per ciò che abbiamo creato come volume di partita e per ciò che abbiamo creato in zona offensiva sono stati creati i presupposti per fare anche altro al di là del gol e invece non l'abbiamo fatto - le parole in conferenza -. Loro invece ci hanno messo in difficoltà e hanno fatto gol. Dispiace, per come si è sviluppata la squadra non meritava un passivo di due gol. Però poi bisogna andare a crescere negli episodi che il confronto europeo ti mette davanti: sui duelli fisici bisogna reggere botta, quando c'è la situazione mezza e mezza bisogna decidere cosa fare. Ho visto una pressione continua e costante per creargli difficoltà, per giocare lungo, abbiamo fatto bene per quasi tutta la partita. In qualche pressione abbiamo avuto un po' di difficoltà. I momenti difficoltosi sono arrivati quando ci siamo abbassati troppo".

Si è poi parlato di alcuni singoli, come Scamacca e Udogie: "Scamacca ha disputato una buona partita finché ce l'ha fatta a tenere il ritmo. Ultimamente non ha giocato tantissimo e naturalmente c'è da tenere i ritmi alti. Sono contento delle risposte che ha dato e del comportamento che ha avuto. Udogie ha fatto la gara che doveva fare, quella che mi aspettavo. Lui deve essere un po' più continuo nell'attenzione perché poi ha fatto vedere di avere dalla sua delle buone qualità. È stato un po' limitato dall'ammonizione, lui è un giocatore di impatto e per evitare rischi nella ripresa l'ho sostituito".

Infine una riflessione sulla pressione che la squadra avrà nelle ultime due sfide del girone: "Io non temo nulla, rimarrei sorpreso se lo temessero i miei calciatori. È una cosa normale quella di andare a giocare partite dove non si torna indietro. Abbiamo le qualità per giocare contro tutti, non è questo risultato qui che ci dice che non possiamo osare, che non possiamo andare a fare un calcio come si sta cercando di fare. La ricerca è quella lì, andare a difendere sulla palla lunga in maniera corretta, altrimenti bisogna stravolgere tutto e parlare di altre cose. Ma questo non succederà: continueremo a giocare alla stessa maniera, poi è chiaro che ci sono momenti dove bisogna continuare ad avere fase di studio e di attesa. Andare forti, fare contrasti veri, giocare negli spazi larghi, avere ritmo e intensità durante tutta la partita: poi in questo andare forte ci sono le giocate, le intuizioni e le gestioni di alcune situazioni dove bisogna essere anche bravi a fare queste cose qui".

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