Il team statunitense vorrebbe riconquistare il trofeo quarantuno anni dopo l'ultimo successo
di Marco Cangelli© Ufficio Stampa
Per oltre un secolo il New York Yacht Club ha conservato nelle proprie bacheche l'America's Cup e, a distanza di quarantuno anni dall'ultimo successo, la società statunitense vuol riportare a casa la Coppa delle Cento Ghinee puntando tutto su NYYC American Magic. L'equipaggio a stelle e strisce ha dimostrato di potersela giocare con squadre come Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli in vista delle regate preliminari al via il prossimo 22 agosto da Barcellona.
Gli uomini di Terry Hutchinson possono contare sull'esperienza di campioni olimpici come Tom Slingsby e Paul Goodison così come su talenti della vela del calibro di Andrew Campbell, Mike Menninger, Riley Gibbs e Lucas Calabrese sfruttando inoltre sezione di prua a basso profilo, posizioni cyclor reclinate, timone affiancato e cabine di pilotaggio rifinite.
Un progetto che lascia ben sperare ad Hutchinson che punta però già alla Louis Vuitton Cup e all'eventuale sfida finale di ottobre: "Mancano circa 5 settimane e non siamo concentrati su questo evento in sé. Continuiamo a lavorare sullo sviluppo della velocità, sulla manovrabilità della barca e sull'apprendimento di Patriot. Nel mese di agosto il nostro sguardo si volgerà naturalmente verso questo evento - ha spiegato lo skipper statunitense -. Sarà bello capire i punti di forza e di debolezza di Patriot contro la flotta. Imparare in quale modalità navigare fuori linea e come sfruttare la velocità di Patriot."
Sarà necessario ancora del tempo per capire quali saranno le forze in campo con NYYC American Magic che proverà a ribaltare i pronostici della vigilia: "Tutte le squadre sono nostri concorrenti. Ogni squadra ha un pensiero intelligente e quindi cercheremo di vedere cosa possiamo imparare e come possiamo migliorare dalla flotta e non da un solo team. C'è molto sviluppo per ogni squadra da qui all'inizio della regata preliminare. Il vero test per tutte le squadre è imparare il più possibile da qui all’inizio di questo evento di prova - ha sottolineato Hutchinson -. Madre natura ha sempre l’ultima parola. Possiamo prepararci, esercitarci e svilupparci, ma la bellezza del nostro sport è dettata dalle condizioni in ultima analisi. Verrà mostrato come ogni squadra ha progettato e sviluppato per le condizioni di Barcellona”