VELA

America's Cup, la vigilia: le AC40 pronte a sfidarsi su Mediaset

I segreti delle imbarcazioni delle regate preliminari: in attesa delle AC75 delle finali

di
  • A
  • A
  • A

Ci siamo, quasi. E se il buongiorno si vede dal mattino, ci sarà davvero da divertirsi. Perché le sei imbarcazioni che daranno vita al primo appuntamento preliminare della 37esima edizione dell’America’s Cup e che Mediaset trametterà in chiaro sul 20 a partire da venerdì 15 e per tutto il weekend, continuano nei test in acqua a dare spettacolo e a lasciare a bocca aperta gli appassionati e i curiosi che affollano il villaggio a terra di Vilanova i la Geltrù. E Luna Rossa sinora non è stata da meno, nonostante l’equipaggio italiano sia quello con meno “miglia” d’allenamento tra le mani, avendo ricevuto il suo AC40 più tardi rispetto agli altri sfidanti.

A proposito di AC40, questa sigla con cui stiamo familiarizzando sempre di più giorno dopo giorno, assieme all’altra di cui si sente sempre parlare, ovvero AC75, di che cosa si tratta esattamente? Anche se forse saranno rimasti in pochi ormai a non saperlo, meglio rinfrescare le idee, visto che ne sentiremo parlare fino a ottobre del prossimo anno.

LE BARCHE

Con le sigle AC40 e AC75 si identificano i modelli delle imbarcazioni che daranno vita all’inseguimento del trofeo più antico del mondo, la Coppa America di vela. La prima distinzione è obbligatoria: con gli AC40 si disputeranno i primi due appuntamenti preliminari, quello di Vilanova del weekend e l’altro in programma a Jedda, città araba sul Mar Rosso, in programma a fine novembre.
Gli AC75 invece, entreranno in scena l’anno prossimo, nel terzo preliminare in programma a Barcellona in primavera e poi quando si comincerà l’inseguimento vero e proprio alla coppa. Anche se i modelli visti sinora, i primi nelle acque spagnole e i secondi nel 2021 a Auckland, ai neofiti possono sembrare molto simili, in realtà le differenze sono sostanziali, almeno sulla carta, visto che attorno agli AC75 ancora c’è segretezza assoluta su come saranno. E alle nazioni iscritte peraltro sarà concesso di costruirne uno solo, quindi non si potrà sbagliare. Ma se i dettagli faranno la differenza, da una cosa non si scappa: la grandezza.
Lo scafo degli AC40 misura 11.3m, poco più di 9 metri più piccolo del suo gemello che sarà varato il prossimo anno.
Lo stesso dicasi per l’altezza dell’albero, che sulle barche che vedremo a Vilanova e a Jedda sarà di 18m mentre raggiungerà l’incredibile misura di 26 metri e mezzo negli AC75. Infine, particolare non indifferente, gli uomini a bordo: a Vilanova vedremo 4 persone mentre dalla primavera dell’anno prossimo e fino al termine della competizione, l’equipaggio sarà composto da ben 8 membri, tutti a rappresentare il meglio che può esprimere la vela mondiale al giorno d’oggi.
Altro particolare da tener presente per poter valutare al meglio le regate che si stanno avvicinando, tutti gli AC40 in dotazione alle sei nazioni iscritte alla Coppa America sono perfettamente uguali, ovvio quindi che determinante sarà la preparazione e il talento degli uomini a bordo. Luna Rossa, con gente come Bruni e Spithill al timone e il resto dell’equipaggio che impareremo a conoscere regata dopo regata, dorme decisamente sonni tranquilli.
Sugli AC75 invece, ogni consorzio, pur tenendo fede alle regole base della classe, farà appello al genio dei suoi progettisti e sui materiali scelti, e anche qui la “cultura” italiana è decisamente tra l’élite mondiale.

Ultima nota sulla velocità: gli AC40 visti nei test pre regate di Vilanova hanno abbondantemente superato i 40 nodi in fase di volo, mentre per i gemelli maggiori che saranno varati l’anno prossimo giù si parla di superare con facilità la barriera dei 50 nodi. Pensateci bene, parliamo di 100 km orari, che se è già una velocità notevole in moto e in macchina… figuratevi in barca a vela!

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti