OLIMPIADI

Olimpiadi, dubbi da Tokyo: "Tutto può succedere, pensare a piani alternativi"

Il ministro Kono ammette che l'evoluzione della pandemia non lascia tranquilli gli organizzatori, mentre il paese blocca l'ingresso agli atleti

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I Giochi olimpici di Tokyo continuano a rimanere avvolti nell'incertezza. Il ministro per le riforme amministrative e normative Taro Kono ha lanciato l'allarme nel corso di una conferenza stampa, sollevando nuovi dubbi sulla possibilità che l'evento si svolga regolarmente: "Vista la situazione del coronavirus, tutto può succedere - ha dichiarato - Il comitato organizzatore e il Cio devono pensare ai piani alternativi".

Il primo ministro Suga continua a rassicurare sul fatto che le Olimpiadi si possano disputare in piena sicurezza e lo stesso Kono ha ammesso che "il Governo si sta preparando fermamente". Tuttavia il contesto resta delicato, sia per la situazione interna, con 11 regioni che hanno varato misure restrittive almeno fino a febbraio, sia per quanto riguarda i viaggi. Il ministro per i Giochi, Seiko Hashimoto, ha sospeso l’ingresso in Giappone degli atleti stranieri per stage e allenamenti fino al termine dell’emergenza e anche gli atleti giapponesi che rientrano nel paese dovranno sottoporsi a una quarantena di 14 giorni: “Vogliamo dare la priorità alla salute - ha detto - Quindi vogliamo rafforzare la nostra prima linea di difesa come misura preventiva. Terremo conto della situazione in patria e all’estero e reagiremo di conseguenza”.

Al momento si cerca di prendere tempo, puntando anche sull'effetto della campagna vaccinale (che in Giappone però non è ancora partita), ma l'ipotesi di una cancellazione definitiva dell'evento resta nell'aria. Anche perché il presidente del comitato organizzatore, Yoshiro Mori, ha recentemente dichiarato che un'ulteriore rinvio non è contemplabile: "È assolutamente impossibile - ha fatto sapere - Tra febbraio e marzo dovremo prendere una decisione molto difficile".

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