LA DENUNCIA

Pechino 2022, scandalo sci: sospetti su qualificazioni truccate, coinvolti due italiani

Qualificazioni truccate e pass ad atleti di paesi dove non è mai caduto un fiocco di neve

  • A
  • A
  • A
© Getty Images

Uno scandalo sarebbe pronto ad abbattersi sui Giochi invernali di Pechino 2022 a otto giorni dall'avvio della rassegna dei cinque cerchi. Secondo quanto riferito nell'odierna edizione de "La Repubblica" il Cio avrebbe avanzato dei sospetti su alcune qualificazioni truccate nello sci, con degli atleti che sarebbero riusciti a ottenere il pass olimpico grazie alle prestazioni "frenate" di altri colleghi che, di punto in bianco, avrebbero dimenticato come sciare. Tre gli eventi internazionali sub judice, che ha portato la Fis a portare da 153 a 157 il numero degli sciatori ammessi a Pechino, due gli italiani che avrebbero tirato il freno a mano nelle competizioni: Federico Vietti e Michele Gualazzi.

Nell'articolo scritto da Marco Mensurati e Fabio Tonacci de "La Repubblica" trova spazio l'inchiesta che il Cio avrebbe aperto dopo alcuni sospetti sulle qualificazioni alle Olimpiadi invernali per lo sci. Tre competizioni, che il quotidiano individua in Dubai, Kolasin e Malbun, avrebbero infatti permesso di assegnare gli ultimi posti per Pechino 2022 a degli atleti di Paesi dove non è mai caduto un fiocco di neve. Così facendo è stato anche possibile ampliare la rosa delle nazioni partecipanti redistribuendo i fondi ai comitati olimpici nazionali e aumentando gli introiti televisivi.

Primi dubbi a Dubai - Secondo quanto si legge sul quotidiano le tre gare sarebbero state condizionate da imbrogli, pagamenti non dovuti e minacce di morte al cancelletto. A Dubai, nella gara dal 17 al 20 novembre, hanno trovato la qualificazione l'indiano Arif Mohd Khan, il kirghizo Maksim Gordeev e il saudita Salman Alhowaish. "Nessuno di costoro è stato in grado di ripetere la performance di Dubai nei successivi appuntamenti" si legge in uno dei report inviati al Cio e alla Fisi, inoltre alcuni degli atleti qualificati no si sarebbero presentati poi alle successive competizioni. Nella gara emiratina a far sospettare sono state le prestazioni di Federico Vietti, con un ranking di 49.48 che in pista ha ottenuto 77.6, 79.3, 74,9 e 73.1. Anche gli altri top Terzic, Lokmic e Tola avrebbero frenato.

Minacce di morte a Kolasin - Dal 22 al 23 dicembre lo sci si trasferisce in Montenegro, a Kolasin, per una tappa organizzata dalle federazioni di Giamaica e Repubblica democratica di Timor Est, due paesi non proprio associati alla neve. Qui a far sospettare sono le prestazioni dell'italiano Gualazzi e di altri colleghi, con il saudita Abdi Fayik che stacca direttamente il pass per Pechino. A far rumore però è la denuncia di uno sciatore minorenne che avrebbe rivelato di essere stato minacciato di morte da alcuni atleti e capi team perché andava troppo veloce.

Nell'ultima tappa incriminata, quella di Malbun, il report del Cio inviato lo scorso 24 gennaio denuncia palesi violazioni del regolamento federale nelle iscrizioni. Grazie a prestazioni inspiegabilmente deludenti dei migliori nel ranking a conquistare la qualificazione sono il ghanese Carlos Maeder e il giamaicano Benjamin Alexander.

"Questi posti sono stati sottratti ad atleti veri che hanno lavorato tutta la vita per andare ai Giochi e a loro dovrebbero essere riconsegnati" chiosa il report. Stando così le cose se le tre competizioni dovessero essere annullate scatterebbe l'ottavo pass per l'Italia che potrebbe chiamare uno tra Casse e Tonetti.

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti