LE PAGELLE

Da Messi alla nazionale del Qatar: il bello e il brutto del Mondiale

Il numero dieci dell'Argentina è stato il protagonista della coppa del mondo insieme con Mbappé, mentre i padroni di casa hanno ottenuto i risultati peggiori della storia 

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Mondiale finito, tempo di bilanci. Alcuni scontati, altri imprevedibili alla vigilia. L'unica certezza è che, alla fine, sono stati tanti i motivi di interesse, in positivo e in negativo, di Qatar 2022. Dalla consacrazione definitiva di Messi, alla conferma di Mbappé, passando per le disastrose prestazioni dei padroni di casa e per le sorprese Marocco, Giappone e Arabia Saudita, almeno nella partita iniziale in cui è stata in grado di battere i futuri campioni del mondo. 

MESSI 10 - E' arrivato l'ultimo trofeo, quello che gli mancava, il più importante. Ha sollevato al cielo di Doha la coppa del mondo consacrando così una carriera favolosa. Ha saputo dimostrare, a 35 anni, di aver finalmente superato l'ultimo step che gli mancava per diventare un grandissimo: il carattere. Uscito dal bozzolo protettivo del Barcellona è stato in grado di diventare un leader tecnico e di sostanza. Protagonista assoluto di Qatar 2022.

MBAPPE' 9 - Ha saputo, praticamente da solo, tenere in vita una Francia che sembrava spacciata in finale. Capocannoniere della manifestazione con 8 gol, è stato l'unico nella storia del calcio a segnare (tra 2018 e 2022) quattro reti totali in una finale di coppa del mondo. Il tutto a quasi 24 anni. Il futuro è suo (anche il presente, in realtà).

OUNAHI 8,5 - Il voto va diviso con i suoi compagni e con lo staff tecnico del Marocco, la vera sorpresa del Mondiale. Ma è lui l'uomo simbolo della nazionale nordafricana. Leader del centrocampo, sa fare tutto. Chiude, pressa, raddoppia, imposta, verticalizza, crossa e tira. Vivacchiava negli ultimi posti della Ligue 1, ora tutto il mondo lo cerca.

MODRIC 7,5 - A 37 anni è ancora un ragazzino. Trascina la Croazia al terzo posto (quattro anni dopo il secondo di Russia 2018) ed è ancora uno dei più forti (forse il più forte) centrocampista del mondo. Ha preso in mano la sua nazionale regalando assist geniali e colpi a effetto garantendo, costantemente, una mobilità che non ti aspetteresti da uno della sua età. 

MORIYASU 7 - Il ct del Giappone ha presentato una squadra organizzatissima, chirurgica quando doveva difendere e letale in transizione. Ne sanno qualcosa Germania e Spagna. Battere due corazzate europee basterebbe per la santificazione, peccato solo per i rigori con la Croazia, dove i suoi hanno pagato la scarsa esperienza in campo internazionale. 

RENARD 7 - Con quella faccia un po' così di chi ha visto tutto nella vita, il ct giramondo dell'Arabia Saudita ha battuto, al debutto, la nazionale che poi sarebbe diventata campione del mondo, con un piano gara perfetto. Sfortunato nel resto del mondiale, ha messo in mostra anche giocate di buon livello per una squadra non certo eccelsa tecnicamente.

VAN GAAL 6 - Il voto è un mix tra il risultato ottenuto, un quarto di finale per questa Olanda è un buon piazzamento, e la qualità del gioco espresso dai suoi. Van Gaal ha già abbandonato da un po' le velleità d'attacco ma un minimo di ricerca offensiva, da uno come lui, sarebbe stato anche lecito aspettarselo...

LUIS ENRIQUE 5 - La sua Spagna è stata una delle poche nazionali capaci di avere riferimenti strategici da squadra di club. Criticato per l'eccessiva ricerca del possesso di palla, il voto negativo è più legato all'uscita di scena per mano del Marocco che ai suoi demeriti, visto che ha il pregio, non da poco, di aver dato fiducia a giovani che da noi non uscirebbero mai dai campi della Primavera...

NEYMAR 4,5 - Non è stato all'altezza dei suoi due illustri compagni del Psg. Era il suo ultimo mondiale e non è mai stato in grado di fare la differenza, complici anche i problemi fisici che lo tormentano sempre nelle grandi occasioni. E' sembrato più un peso per Tite che un'arma in più di una Seleçao uscita mestamente ai quarti come in Russia. 

DE BRUYNE 4 - Tutto il Belgio ha fallito in questo Mondiale ma dal suo leader tecnico ci si aspettava molto di più. Certo, la nazionale di Martinez è a fine ciclo (vedi alla voce Lukaku) ma non c'è dubbio che uno dei centrocampisti più forti del mondo non abbia mostrato nemmeno un'unghia di tutto quello che mette in scena settimanalmente in Premier League. 

FLICK 4 - La Germania è stata molto sfortunata e il neo ct debuttava in una competizione di questo livello. La mancanza di chiarezza sulla scelta di una punta centrale, però, ha contribuito all'uscita prematura dal Mondiale di una delle favorite. Il ricambio generazionale non è una sua colpa, uscire al primo turno per mano del Giappone, però, non può essere giustificato. 

SERBIA 3 - Una delle più grandi delusioni, se si pensa all'enorme potenziale tecnico rispetto ai risultati ottenuti. E' uscita al primo turno e il ct Stojkovic non è stato in grado di dare un'identità a un insieme di grandi giocatori assolutamente di alto livello. Prestazioni imbarazzanti e un solo punto ottenuto con il Camerun. 

QATAR 2 - Campioni d'Asia nel 2019, una buona Coppa America disputata grazie a una wild card e anni passati a prepararsi all'evento organizzato in casa. Eppure il livello tecnico è stato imbarazzante. Difficoltà a passare il pallone a un compagno a due metri di distanza e tre sconfitte in altrettante partite. La peggiore prestazione di un Paese organizzatore. 

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