SCUDETTO DEI DUBBI

Zhang, tra trofei e futuro incerto per il secondo presidente più vincente di sempre con l'Inter

Ventesimo scudetto e seconda stella, ma per Zhang la festa è da suggellare con l'accordo per un nuovo finanziamento triennale

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Il presente non è mai stato così soddisfacente per Steven Zhang, nonostante il suo futuro all’Inter sia avvolto da tanti dubbi e interrogativi. Un presente meraviglioso, radioso e reso ancora più luminoso da una stella tanto cercata e voluta e finalmente trovata, la seconda in casa nerazzurra per lo scudetto numero 20 della storia. Un successo tricolore che lo porta a entrare ancor di più nella storia dell’Inter, perché sarà ricordato per sempre come il presidente a riuscire a portare alla seconda stella l’Inter prima degli acerrimi rivali del Milan, prima dei cugini che puntavano allo stesso obiettivo e che, nella corsa al titolo, si sono dovuti arrendere con largo anticipo.

E lui, che nel pantheon dei presidenti c’è già, ora punta a prendersi tutto. Con i suoi 32 anni, infatti, è vincente e sa di esserlo, con una sola “pecca” nel curriculum: quella Champions League sfiorata lo scorso anno, vicina, anzi vicinissima, ma allontanatasi per mano del City e nel 2023/24 per colpa dell’Atletico Madrid. 

Alla guida dei nerazzurri sta dietro solo ai Moratti, di cui è il vero erede e che spera di raggiungere presto. Ha già affiancato Angelo, creatore della Grande Inter, eguagliando il numero di titoli (7), seppur distribuiti in maniera differente. Se il papà dei nerazzurri ha messo in elenco 3 scudetti, 2 Champions e 2 Intercontinentali, Zhang può vantare su 2 tricolori, 3 Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italane. Massimo Moratti, invece, lo vede ancora col binocolo perché da 1995 al 2013 portò a casa 16 trofei (5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe, 1 Champions, 1 Coppa UEFA, 1 Mondiale per Club).

Vincente sì, ma non sempre ben voluto. E qui, infatti, è un’altra storia per il giovane Steven, che in questi sei anni da presidente nerazzurro ha fatto di tutto per farsi volere bene, ma non sempre ci è riuscito. Ha regalato grandi campioni ai tifosi, ma è stato anche costretto a ricorrere a cessioni importanti, investimenti azzerati, campagne di mercato a costo zero o addirittura a saldo fortemente in attivo per cercare di rimettere a posto i conti. Gli stessi che spesso lo hanno portato a essere virale sui social, col tanto odiato “Suning Out” sentito e risentito. Gli stessi conti che nelle settimane precedenti al trionfo tricolore hanno gettato non pochi dubbi sul futuro di Zhang all’Inter.

Il futuro, appunto, è tutto da scrivere. Voci, interessi, speculazioni hanno accompagnato il recente passato e non cesseranno certo ora. Il tira e molla con Oaktree, che vanta un credito di oltre 300 milioni, ha messo di fatto alle strette il 32enne di Nanchino che nelle ultime settimane si è strapazzato a destra e sinistra per cercare alternative. Tra incontri inglesi e arabi, pare che ad averla spuntata siano stati gli americani di Pimco. E anche Zhang.

Pacific Investment Management Company, Hedge Fund americana, avrebbe infatti messo sul piatto 400 milioni in un piano triennale, soldi che permetterebbero a Zhang di liquidare Oaktree. Ma tutto in fase di negoziazione e con tanti interrogativi sul futuro. Quel futuro che Zhang vorrebbe continuare a vedere a tinte nerazzurre, ma che non è così scontato possa proseguire. L'obiettivo, sulla base dei rumors, è che con i soldi dal profumo americano il 32enne possa rimanere in sella al club ancora a lungo. Ma potrebbe anche essere solo un modo come un altro per prendere tempo, per poi poter trattare con meno problemi per una cessione futura del club.

Ma in tutto questo c'è da rispettare la scadenza del 20 maggio, data di scadenza del prestito di Oaktree oltre la quale non si potrà andare. Al giorno successivo la palla passerebbe interamente nelle mani della società lussemburghese, che con l'escussione del pegno procederebbe poi a una trattativa autonoma per la cessione nerazzurra segnando di fatto la fine dell'era Zhang. Uno scenario che, col ventesimo sul petto e la seconda stella ben cucita sulle casacche nerazzurre del 2024/25, Zhang vorrebbe non si presentasse per puntare al sorpasso definitivo su Angelo Moratti. Ma sarà un'altra pagina di storia che sarà scritta solo se, al 20 maggio, quella precedente non sarà quella che chiuderà il capitolo della saga Zhang a Milano.

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