Giro, Fonzi ultimo e fiero: con la giacca di pelle come Fonzie

I verdetti del Giro d'Italia: Jungels maglia bianca

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Non solo Tom Dumoulin. La cronometro finale dall'Autodromo di Monza al Duomo di Milano ha restituito tutti i verdetti al termine dei 3.615 km percorsi da Alghero al capoluogo lombardo. E per una volta è bello partire dall'ultimo della fila, e cioè da Giuseppe Fonzi, la maglia nera del Giro del Centenario.

Un "riconoscimento" che anche in passato era stato per così dire inseguito, a partire dal detentore storico, quel Luigi Malabrocca che pur di arrivare ultimo si nascondeva o si fermava nei bar. Non è arrivato a tanto Giuseppe Fonzi, della Wilier Triestina-Selle Italia. Il suo, nell'ultima tappa, è stato un vero e proprio show. Già sicuro di "vincere" la maglia nera, si è presentato al via da Monza, in nero. Ma non con una maglia nera, bensì con un giubbotto di pelle nera, lo stesso che indossava il suo quasi omonimo Fonzie in Happy Days. Foto di rito, sigla dello storico telefilm e poi l'ultima scampagnata verso il Duomo. Per lui 161esimo posto a 5 ore, 48 minuti e 40 secondi da Dumoulin, che per vincere il Giro ha pedalato per 90 ore 34 minuti e 54 secondi.



Ma c'è anche chi l'ultima tappa l'ha corsa per un traguardo ben più prestigioso: è stato Bob Jungels, in grado, nei 30 km della crono, di scalzare Adam Yates dalla classifica dei giovani. Per il lussemburghese classe '92 la festa per la maglia bianca (ottavo nella generale).

Passerella trionfale per Fernando Gaviria, che nello "stadio" tutto a tinte colombiane di Piazza del Duomo ha mandato in visibilio i suoi tantissimi sostenitori indossando la maglia ciclamino. Meritatissima, come anche la maglia azzurra di Landa, re degli scalatori. Ma c'è anche un africano in testa alle classifiche del Giro: si tratta di Daniel Teklehaimanot, eritreo classe'88 del Team Dimension Data, primo nei traguardi volanti.

Combattività generale a Landa, spesso in fuga, due volte secondo e una volta primo. Poi il premio per il ciclista che ha passato più tempo in fuga: Pavel Brutt. Infine i riconoscimenti per le squadre: il team Movistar è quello che ha impiegato meno tempo a chiudere il Giro d'Italia, la Quick Step Floor quella con più punti. Fair-play alla Bora Hansgrohe.

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