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Italia, la difesa è una certezza

In attacco convincente la prova di Zaza, ma restano i problemi a segnare. Bocciato Thiago Motta

07 Giu 2016 - 11:30

Manca ormai meno di una settimana all'esordio ad Euro 2016 dell'Italia, che domani pomeriggio partirà con destinazione Montpellier e lunedì prossimo a Lione affronterà il Belgio del ct Wilmots, secondo nel ranking Fifa dietro l'Argentina. L'amichevole contro la Finlandia ha dato a Conte indicazioni importanti ma non ancora definitive: la certezza è la difesa, l'attacco fa ancora fatica e il centrocampo è tuttora un rebus.

La difesa juventina garantisce solidità ed esperienza, anche se contro avversari più dotati tecnicamente di Scozia e Finlandia sarà difficile rivedere schierati sugli esterni due giocatori prettamente offensivi come El Shaarawy e Candreva. Difficile dunque rivedere contro il Belgio l'attaccante della Roma, che probabilmente sarà in ballottaggio con Darmian per tutta la durata dell'Europeo, sicura invece la presenza del laziale, seconda certezza dell'Italia di Conte. Gol su rigore, assist per il raddoppio, dribbling e un rendimento che in azzurro è sempre stato costante, come quello di De Rossi, che non è ancora sicuro del posto da titolare ma certamente sta scalando posizioni: contro la Finlandia è arrivato il 18esimo gol in azzurro, più di ogni altro giocatore convocato per l'Europeo e quindicesimo marcatore della Nazionale di tutti i tempi. Infine la certezza con la C maiuscola, ovvero il 3-5-2 (con tutte le varianti del caso a seconda dell’avversario): “Cambiare schieramento troppo spesso significa aver lavorato per nulla”, ha detto Conte alla vigilia del match del Bentegodi.

Ma la notte di Verona ha lasciato in eredità al ct anche molti dubbi, a partire dal ruolo di Thiago Motta. Il centrocampista del Psg sembrava un punto fermo di questa Nazionale, la maglia numero 10 un'investitura, e invece è stato uno dei peggiori se non il peggiore. Con lui in campo la manovra si è sviluppata solo in orizzontale e troppo lentamente e così la squadra non può trovare l’intensità necessaria per mettere pressioni agli avversari, il Bentegodi se ne è accorto e lo ha fischiato al momento della sostituzione. Difficilmente Conte scaricherà il suo numero 10, ma il cambio di ritmo quando è subentrato De Rossi è stato subito evidente e l'Italia molto più verticale.
Detto che il turnover sugli esterni di centrocampo dipenderà soprattutto dagli avversari, gli altri dubbi riguardano gli interni di centrocampo: Giaccherini sembra sicuro del posto, ma chi partirà titolare tra Parolo e Florenzi? E dove giocherà il romanista? Sarà riproposto come interno o tornerà largo, come nella fase finale della gara coi finlandesi?
Infine il rebus più grande, quello che riguarda l'attacco: Conte ha detto che non fa distinzione tra prime e seconde punte, ma anche ieri sera non ha schierato insieme Zaza e Pellè neppure per pochi minuti. Lo juventino è apparso il più in palla del reparto offensivo, mentre il suo compagno "ignorante" Immobile sembra ancora un po' in ritardo di condizione. Eder è praticamente scomparso e anche Insigne, elemento di maggior talento in rosa, sembra fuori dai radar.

Insomma, in attesa dell'esordio col Belgio sono ancora molti i nodi da sciogliere per Conte, che a Lione dovrà vedersela con una squadra dalle caratteristiche opposte a quelle della nostra nazionale, con un centrocampo e un attacco fortissimi, ma una difesa un po' fragile. La certezza, però, è che per nessuno sarà facile batterci.