Il 21 gennaio del 1996 tre partite di A cambiano risultato ben oltre 90' e...
Oggi lo diamo per scontato, lo vediamo in tutte le partite il quarto uomo che in zona 45’ o 90’ minuto si posiziona a bordocampo, alza un cartellone luminoso e indica i minuti di recupero che si giocheranno da lì in avanti. E che a volte non corrispondono nemmeno a verità perché magari subito dopo si verifica un gol o un’ammonizione, e allora via col recupero del recupero. È un gesto che non esiste da sempre, però, ma solo dal 1996, al termine di un periodo di discussioni tra arbitri, calciatori e federazioni varie. Fin lì, infatti, c’era una specie di giungla interpretativa, nel senso che ciascuno faceva come gli pareva.
Una giornata, comunque, è da considerarsi decisiva per il cambiamento, per l’arrivo della segnalazione del recupero: è quella che si gioca in Serie A il 21 gennaio del 1996, un quarto di secolo fa. Con una partita, Cremonese-Juventus, che cambia risultato a tempo in teoria già scaduto e che è la goccia che fa traboccare il vaso di tante contraddizioni. E che apre la strada a una piccola rivoluzione nella “liturgia” degli incontri di calcio. Una rivoluzione nata da un’idea di un italiano: e che italiano, il designatore (all’epoca) degli arbitri, Paolo Casarin.
Lo Zar
Prima giornata di ritorno di campionato: il Milan di Fabio Capello è in testa tallonato dalla Fiorentina e dal Parma. Vincono tutti e tre quella domenica di gennaio, con più o meno fatica. Il campo più bollente, però, è lo Zini di Cremona dove gioca la Juventus dell’ex Gianluca Vialli. I bianconeri sono attardati in classifica e soffrono contro la squadra di Gigi Simoni, che rimonta, sorpassa e sembra mettere la freccia definitiva con un gol di stinco di Andrea Tentoni, colpito da un rinvio maldestro di Pietro Vierchowod.
La gara è rocambolesca, ci sono rigori da ambo le parti, un’autorete di Peruzzi che si trascina il pallone in porta pur strappandolo dai piedi dello stesso Tentoni, ci sono schemi che cambiano ogni due per tre, ci si copre o ci si scopre a seconda del momento. Insomma; nel secondo tempo ci sono quattro cambi dopo che all’intervallo Jugovic era entrato per Paulo Sousa, sponda bianconera, mentre nella prima frazione al 16’ De Agostini è uscito per infortunio e al suo posto Simoni aveva gettato nella mischia Cristiani.