Storia del Diamante Nero, il giocatore più importante della storia dell’Arabia Saudita, che giocò contro i Galacticos solo dopo aver compiuto mezzo secolo
Nella primavera del 2008 ho fatto tappa a Ryadh, in Arabia Saudita, attratto da un’esibizione del Real Madrid organizzata per celebrare la carriera di Majed Abdullah, la stella più luminosa dello sport locale. Per gli arabi Majed è l’icona del calcio. L’hanno ribattezzato Diamante Nero, Pelé del deserto, Maradona del Golfo. È stato l’idolo del compianto re Fahd e di tutta una nazione. Centravanti con i piedi da numero dieci, ha condotto l’Arabia Saudita ai vertici continentali. Senza dimenticare i trofei e gli oltre cinquecento gol messi a segno nell’Al Nasr, l’unica squadra in cui ha militato dall’infanzia fino al commiato dalle scene sportive.