Fratelli Fashanu, il buio diviso a metà

Justin è stato il primo calciatore a fare coming out

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Maggio 1998. Non si sapeva dove fosse, Justin Fashanu era sparito a Londra da due settimane dopo essere rientrato dagli Stati Uniti. Si sussurrava che avesse chiamato il suo ex manager per un aiuto che non era arrivato, pareva che il mese prima un diciassettenne nel Maryland avesse detto di essere stato violentato dall’ex calciatore inglese durante un incontro a base di droga e di alcool, la polizia aveva rilasciato il giocare per la sua disponibilità a collaborare e per dei dubbi che erano sorti dalle dichiarazioni del minorenne. A Londra pioveva e Justin forse era stato in una chiesa cristiana evangelica per pregare, lui ci credeva in Dio pure se la comunità condannava gli omosessuali, lui amava Dio pure se non sentiva molta consolazione, lui leggeva la Bibbia ogni sera e molti anni prima aveva parlato dal pulpito della sua fede in Dio e della Sua gloria misericordiosa. A sei anni lui e suo fratello John erano stati affidati alla Barnardo’s Home, importante orfanotrofio che si occupa di bambini abbandonati, erano figli dell’avvocato nigeriano Patrick, rientrato in Africa, e della guayanese Pearl che divorziarono presto – i due vennero affidati a Al e Betty Jackson, middle – class di Attleborough, nel Norfolk dove in quel periodo di neri o, per usare un termine allora in voga, di nigga (negri) ce n’erano pochissimi, forse solo loro.

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