A che punto è la rifondazione del Chelsea?

Lampard ancora alla ricerca di un assetto stabile

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La squadra nuova per eccellenza in questa stagione è una soltanto: il Chelsea. Per tutte le altre c’è stato troppo poco tempo per pensare a come rimettere mano alla squadra e per trovare gli uomini giusti al prezzo giusto. Abramovich invece ha speso, perché non c’era altro modo per strappare il Chelsea dalla mediocrità in cui era caduto nell’ultimo periodo (complice anche il blocco del mercato per due sessioni). Il magnate russo, però, non ha solo comprato. Ha anche venduto alcune pedine importanti come Willian, Ross Barkley, Loftus-Cheek e ha inserito nella rosa dei Blues alcuni dei giovani già importanti e più interessanti del panorama europeo.

Ma come si sono inseriti i nuovi acquisti nel telaio di squadra progettato da Lampard?

Thiago Silva è sempre Thiago Silva, nel bene, (è sempre uno dei migliori difensori sull’uomo e abile nell’impostare la manovra) e nel male. Ha bisogno di un uomo a centrocampo che copra la porzione centrale del campo, come faceva Marquinos nel Paris Saint Germain. Ecco perché il tecnico blues sceglie spesso Kanté centrale con alcuni scompensi naturali nell’impostazione della manovra dal basso a cui poi bisogna rimediare.

Timo Werner è molto simile all’attaccante visto con la nazionale della Germania. A volte è l’attaccante del presente e del futuro, con una rapidità da sessantametrista e una lucidità sotto porta che fanno spavento. Altre volte è un arruffone dell’area di rigore che non sa trovare una posizione e non aiuta la squadra negli sbocchi da dare alla manovra.

Kai Havertz è quello che ci ha capito di meno, sballottato in vari angoli del campo, con compiti diversi e mai sfruttato appieno. Ha giocato anche tanto, 15 partite ad oggi, ma spesso sono spezzoni e non è stato mai incisivo. Infine Hakim Ziyech, che ha giocato solo 8 partite chiuso da due infortuni, mentre i migliori acquisti ad oggi sembrano essere Ben Chilwell, che ha spodestato dalla fascia sinistra Marcos Alonso ed Emerson Palmieri e il portiere Edouard Mendy, arrivato dal Rennes per mettere fine all’agonia di Kepa Arrizabalaga, autore di un errore dopo l’altro.

Per mettere insieme tutta questa nuova e bella gente Lampard ha improvvisato diversi test, che in parte sono ancora in corso. All’inizio aveva scelto un 4-3-3 molto classico, con Reece James e Marcos Alonso laterali di difesa e Havertz centrale, per giocare da centravanti di manovra e dare spazio a Werner e Mount che giocavano larghi.

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