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Il fotovoltaico galleggiante in mare aperto: in Norvegia l'ultima frontiera per la produzione di energia rinnovabile

I nuovi impianti fotovoltaici che galleggiano sull'acqua a condizioni estreme

Getty Images

I Floating-PV, gli impianti fotovoltaici flottanti, rappresentano l’ultima frontiera per la produzione di energia rinnovabile. Galleggiando sopra superfici idriche inutilizzate forniscono infatti un importante contribuito per la transizione energetica dell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di trasformare i corpi idrici improduttivi, come bacini, laghi artificiali, aree costiere, vasche e miniere abbandonate e invase d’acqua, in centrali elettriche provviste degli stessi pannelli fotovoltaici utilizzati per i comuni impianti terrestri ma potenziati da specifiche tecnologie in grado di permetterne il galleggiamento. Questi parchi galleggianti offrono numerosi vantaggi come ad esempio la riduzione a zero del consumo di suolo e l’abbassamento al minimo dell’evaporazione dell’acqua, fondamentale per le regioni d’Europa più meridionali; l’acqua infatti fungendo da dissipatore di calore raffredda le celle e ne migliora la resa energetica.

In Norvegia a largo dell'isola di Frøya verrà realizzato il primo hub energetico al mondo in grado di combinare insieme l’eolico offshore e l’energia solare galleggiante: 6.400 metri quadrati di pannelli fotovoltaici galleggianti testati per la prima volta in condizioni climatiche estreme. A differenza degli impianti galleggianti già esistenti e applicabili solamente su superfici con condizioni climatiche ottimali, questo sistema permetterà ai parchi fotovoltaici di adattarsi anche alle zone molto ventose, in mare aperto e di resistere a onde alte fino a quattro metri.